MONDRAGONE – Violenza sessuale e concussione: sono le accuse contestate dalla Procura di S. Maria Capua Vetere ad Andrea Laracca, poliziotto 60enne. Il pubblico ministero Valentina Santoro, ieri mattina, a conclusione della requisitoria, ha chiesto al palazzo di giustizia di condannare l’imputato a 9 anni di reclusione. Laracca, assistito dall’avvocato Lorenzo Montecuollo, stando a quanto sostenuto dalla Procura, in qualità di assistente capo della polstrada, l’8 marzo del 2018, a Mondragone, abusando del suo ruolo, aveva intimato l’alt ad una vettura. Avvicinatosi al veicolo avrebbe costretto la conducente della macchina a subire atti sessuali. In base a quanto ricostruito dagli inquirenti, il poliziotto le avrebbe palpeggiato il seno e accarezzato le gambe in presenza di sua figlia minorenne, seduta sul sedile anteriore della macchina fermata. Alla vittima, inoltre, dice la procura sammaritana, rappresentò la possibilità di elevarle una sanzione perché la vettura aveva la revisione scaduta e perché non indossava la cintura. Ma non le avrebbe comminato la multa se avesse accettato un successivo incontro con lui. L’atteggiamento del 60enne, afferma il pubblico ministero, sarebbe stato teso a costringere la signora a promettergli un appuntamento a sfondo sessuale. Ma l’evento non si verificò perché la vittima, ha affermato l’accusa, si oppose alla richiesta.
Laracca avrebbe avuto uguale condotta in un secondo episodio che si sarebbe verificato a Castelvolturno a maggio dello stesso anno: anche in questo caso, ritiene il pm, i presunti palpeggiamenti si sarebbero verificati ai danni di una donna alla guida di una vettura fermata ad un posto di blocco in compagnia di figli minori.
Dopo la requisitoria del pm, hanno discusso pure gli avvocati Giovanni Lavanga e Ferdinando Letizia, rappresentanti delle presunte vittime costituite parte civile.
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