Pd, Madia: “Se il congresso è resa dei conti liberal-radical meglio scioglierlo”

"Il PD deve occuparsi di se stesso e ritrovare la sua missione e la sua identità forte di grande partito progressista italiano".

“Il PD deve occuparsi di se stesso e ritrovare la sua missione e la sua identità forte di grande partito progressista italiano. Ascoltando il dibattito di questi primi giorni dico con chiarezza che se il prossimo congresso deve essere la resa dei conti tra le correnti radicali e quelle liberal, l’errore è talmente grosso che meglio sciogliere prima il PD. Non solo sono convinta che un congresso così impostato determinerebbe comunque l’uscita successiva della parte soccombente, ma soprattutto penso che sarebbe un congresso basato su premesse politiche totalmente sbagliate”. Lo scrive la deputata Pd ed ex ministra della Funzione pubblica Marianna Madia nel suo blog su HuffPost. “Quelle categorie vivono più sui giornali, sono più funzionali ad una rappresentazione mediatica che alla realtà delle cose che è ben più complessa e richiede soluzioni molto più profonde. E noi invece abbiamo bisogno di tanta realtà concreta per tornare a vincere”, aggiunge.  “Non è nel confronto tra minoritarismi contrapposti che troveremo le soluzioni – aggiunge Madia – Noi siamo nati come il partito del “patto tra i produttori” come disse al Lingotto Walter Veltroni, noi dobbiamo essere il partito dell’impresa e del lavoro, dei diritti civili e della crescita economica che riduce le disuguaglianze e dell’europeismo. Attorno a questi principi che sono il nostro dna dobbiamo ricostruire la nostra proposta politica. Attorno a proposte concrete dobbiamo ricostruire le nostre battaglie, la mobilitazione della società e la nostra forza espansiva, scrollandoci di dosso quest’aura decadente di partito apparato e tutto ciò che in questi anni ha contribuito a determinarla. Usiamo il congresso e il percorso che ci aspetta per diventare più grandi di ciò che siamo e facciamolo con l’orgoglio e la responsabilità di essere i democratici, la più grande forza politica progressista italiana, tra le più grandi di Europa, la forza a cui guardano, anche nella critica e nei momenti di distacco, milioni di italiani che possono diventare la maggioranza del Paese”, conclude.

LaPresse

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