ROMA – Continua nel Centrodestra il totoministri in attesa di dar vita al nuovo esecutivo. Dopo l’incontro di ieri ad Arcore, i tre leader Giorgia Meloni, Matteo Salvini e il padrone di casa, Silvio Berlusconi, tutto sembra rimandato alla riunione di metà settimana (martedì o al massimo mercoledì), che anticiperà le votazioni per i presidenti delle Camere di giovedì.
L’aut-aut di Meloni
Ma la futura premier è stata chiara: “Se e quando il Capo dello Stato mi conferirà l’incarico, io un minuto dopo sarò pronta a presentare la mia squadra di governo. Non perderò più tempo in trattative, liti, tira e molla per i posti, perché il Paese è in difficoltà e non ci perdonerebbe, dobbiamo dare la prova di serietà. La prima, è che non accetterò di fare un governo al ribasso, con nomi non all’altezza. Non farò mai cose che non mi piacciono”.
Il malcontento leghista
Il monito, ovviamente, è stato rivolto agli alleati presenti non a caso all’incontro: Meloni sponsorizza Lollobrigida e La Russa, Salvini Calderoli e Berlusconi Barachini. Per la poltrona delle Camera Berlusconi ha protetto Licia Ronzulli, mentre la stessa Meloni vuole che al Senato venga eletto La Russa. Alla Lega andrebbe la presidenza della Camera (Molinari). Meloni penserebbe a: 5 ministeri a FI e 5 a Salvini, che storce il naso in quanto si andrebbe “a costituirsi una filiera di FdI potentissima ai vertici” sia perché “Meloni starebbe adottando il metodo Draghi nella formazione del governo”. “Vuole decidere lei chi nominare dei nostri esponenti e dove” hanno riferito da via Bellerio.