Le trattative sono in corso, ma lo stallo resta. Nel centrodestra si continua a lavorare con l’obiettivo di farsi trovare pronti alla ‘chiamata’ di governo, ma restano alcuni nodi da sciogliere. Intanto, la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, con un messaggio inviato all’evento di Vox, a Madrird, usa toni più concilianti rispetto alle parole di giugno in Andalusia diventate virali sui social e chiarisce: “Quando ci ascolta, la gente capisce che siamo tutto fuorché mostri, viva Vox e viva l’Europa dei patrioti”.
Poi ribadisce la battaglia sul tetto al prezzo del gas, invocando la solidarietà Ue, e sottolinea: “Serve un’Europa più coraggiosa per rispondere alle grandi crisi e agli scenari internazionali e un po’ più umile quando si tratta di questioni interne che gli Stati possono risolvere meglio”. Prima di tutto, però, c’è da lavorare alla squadra. Per un nuovo vertice dopo quello a sorpresa di Arcore di sabato, però, bisogna aspettare. Ce ne sarà uno plausibilmente nei prossimi giorni, ma non domani quando Meloni, riunirà gli eletti nell’auletta dei gruppi parlamentari.
Sempre domani si apriranno le porte del Parlamento per i neo eletti per il disbrigo degli adempimenti burocratici in vista delle prime sedute di Camera e Senato in programma giovedì prossimo. Che faranno scattare un gioco di incastri, perché le nuove presidenze di Montecitorio e Palazzo Madama rientrano nella trattativa fra Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Se Roberto Calderoli è il nome su cui punta il Carroccio per il Senato, Ignazio La Russa è quello per FdI. Che, se la spuntasse, aprirebbe il campo a Riccardo Molinari per la Camera. E qui si apre un nuovo fronte, perché per la presidenza di Montecitorio si fa anche il nome di Giancarlo Giorgetti, che FdI però vorrebbe nel governo perché lo ritiene una figura valida e di esperienza.
Il quadro si arricchisce con la casella del ministero dello Sviluppo economico in palio per Fratelli d’Italia o Lega e non per Forza Italia, visto che in capo al Mise c’è il dossier delle televisioni, per evitare un conflitto di interessi. Perplessità anche sull’opportunità di destinare Giulia Bongiorno, legale del leader leghista, alla Giustizia. Alcune fonti, ancora, fanno notare che è improbabile che il segretario leghista vada alle Infrastrutture, dicastero che si occupa anche dei porti e della guardia costiera, per cui si riproporrebbe il cortocircuito sul tema migranti.
In casa azzurra, in ogni caso, Berlusconi spinge per un ministero di peso da affidare alla ‘fedelissima’ Licia Ronzulli (Salute o Istruzione) e ha fatto il nome di Maria Elisabetta Alberti Casellati per la Giustizia, così come Antonio Tajani è in corsa per un ruolo di livello (Esteri o Difesa). Predica ottimismo, intanto, sui tempi della formazione della squadra Adolfo Urso, senatore di FdI e presidente del Copasir, nel salotto di Lucia Annunziata su Rai3: “La volta scorsa, ci hanno messo tre mesi per fare il governo. Noi abbiamo la forza e la volontà di presentarci insieme. Per noi, quindi, dovrebbe essere più facile anche una lista di ministri”.
A suo dire, insomma, si tratterà di “un governo politico” con alcuni “tecnici d’area”. Carlo Nordio, ad esempio, ex magistrato eletto alla Camera per FdI, è un nome forte per il ministero della Giustizia. Mentre per il Mef si parla anche di Dario Scannapieco e Fabrizio Saccomanni. “Voi lo sapete vero che tutta la girandola di nomi per lo stucchevole totoministri è fatta apposta per far litigare, vero?”, la stoccata su Twitter del deputato leghista, Claudio Borghi.(LaPresse)