NAPOLI – La politica espansionistica del clan Licciardi, che dalla Masseria Cardone starebbe provando a insediarsi verso via Janfolla, starebbe segnando il clima che si respira nell’area nord. Poche centinaia di metri che, mappa geocriminale alla mano, hanno sempre rappresentato una distanza enorme, infinita, spesso incolmabile. Non al giorno d’oggi, con la cosca dell’Alleanza di Secondigliano che starebbe provando a dire la sua al tavolo degli affari illegali di via Janfolla e dintorni. Miano è reduce da anni difficili. Anni di piombo che hanno visto allungarsi sul quartiere i tentacoli prima del gruppo Cifrone, poi di una nuova consorteria criminale, in parte formata da ex ‘colonnelli’ dei Lo Russo, in parte da giovani e spietate leve criminali, come dimostra il blitz dello scorso 25 luglio contro un gruppo dedito alle estorsioni alle piccole realtà commerciali del posto.
Già, i Lo Russo, la galassia malavitosa che, nonostante i pentimenti e le condanne, nonostante le scritte offensive e il ‘tradimento’ di massa, ancora oggi sforna esponenti di camorra che tentano di dettare legge a Miano. Una lettura in merito a quanto sta accadendo dalle parti del rione San Gaetano la offre l’ultima relazione della Direzione investigativa antimafia. “Non si può escludere che ad accentuare le tensioni in atto incidano anche gli interessi del clan Licciardi e dell’Alleanza di Secondigliano, la cui politica di consolidamento su quel territorio sarebbe stata favorita dalla scarcerazione di elementi di rilievo del clan Stabile”, sostengono gli esperti della Dia.
Negli ultimi due anni, Miano ha fatto da teatro a ben sei agguati di camorra. Nell’ottobre 2020 fu ammazzato Alessandro Riso, uomo dei Cifrone, rimasto ucciso durante una ‘stesa’ inquadrata dagli investigatori napoletani anticamorra come risposta dei vecchi Lo Russo al ferimento di Salvatore Milano, colpito dai sicari poco più di un mese prima. Con ’o Milano i killer avrebbero chiuso definitivamente i conti il 22 aprile del 2021, quando fu crivellato di proiettili in strada. Antonio Avolio fu invece freddato il successivo 24 giugno, di mattina, nel San Gaetano, sotto gli occhi di decine di residenti terrorizzati. Era appena tornato in libertà dopo una lunga condanna. Giuseppe Tipaldi fu ucciso lo scorso novembre, alle 2,30 di notte, nel circoletto di famiglia in via Janfolla 444, nel suo fortino. In casa sua, accanto al negozio di un parente che, all’epoca come oggi, ha ancora nella vetrina i segni dei fori di una ‘stesa’ di avvertimento avvenuta qualche mese prima del delitto. Poi il duplice omicidio di Pasquale Torre e Giuseppe Di Napoli, il 31 gennaio di quest’anno nel rione Don Guanella.
In mezzo, la faida ha fatto registrare anche due ‘stese’ sotto casa di Mariano Natale, un passato (come tutti, d’altronde, in odore di mala a Miano) vicino ai Lo Russo. Due avvertimenti: il primo il 9 luglio 2021; il secondo, potentissimo (ventuno colpi), nel pomeriggio del 19 agosto 2021. Pochi giorni prima, il 10 agosto (sempre di pomeriggio) il clan aveva avvisato anche Tipaldi, Peppe ’a recchia, con una raffica di proiettili contro la vetrina del salone di barberia di un suo parente, sito proprio accanto al circoletto in cui è stato ammazzato undici mesi fa. Ma perché tutto questo ‘rumore’ per Miano? Oltre alla gestione della piazza di spaccio del rione San Gaetano, in cui ogni notte si festeggia l’arrivo dei ‘carichi’ con spettacoli pirotecnici, il quartiere sta facendo registrare una trasformazione soprattutto in ambito commerciale.
Sono tante le nuove attività a Miano, tanti gli imprenditori che stanno scommettendo sul territorio, forti anche del punto di riferimento assoluto rappresentato dal centro commerciale La Birreria, con le decine di complessi edilizi in costruzione, e con il progetto della stazione della metropolitana che strizza l’occhio ai procacciatori di business. Altro affare sul quale potrebbero puntare i clan è quello dei parcheggi per i viaggiatori che si servono del vicino aeroporto di Capodichino. Miano è un quartiere in fibrillazione e pronto a cambiare pelle. Situazioni nelle quali la camorra trova storicamente terreno fertile.
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