Nuovi sgomberi delle case popolari dell’Ater a Ostia, sul litorale romano, e ancora una volta tra gli abusivi ci sono appartenenti alla famiglia Spada. Sono scattate all’alba le operazioni per liberare tre residenze in via Martinica e via Dell’Idroscalo, dove tra gli altri viveva, senza averne alcun diritto, Cristina Spada, sorella di Roberto il boss uscito di recente dal carcere di massima sicurezza di Tolmezzo, in provincia di Udine.
Sul posto hanno lavorato per ore polizia locale, polizia di Stato e carabinieri, coordinati dalla prefettura capitolina.
Gli agenti hanno dato esecuzione a un provvedimento di rilascio, emesso dall’Ater (Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica), dei tre immobili occupati illegalmente da sette persone, già in precedenza denunciate per occupazione abusiva.
Quello di oggi è solo l’ultimo episodio di illegalità che vede protagonisti esponenti della famiglia di Roberto Spada, salito agli onori delle cronache nel 2017, quando colpì con una testata il giornalista della Rai, Daniele Piervincenzi, e l’operatore tv che lo accompagnava, Edoardo Anselmi. L’aggressione, giudicata ‘mafiosa’, gli costò una condanna a sei anni di carcere, finiti di scontare pochi giorni fa. Nel frattempo però è finito al centro di una maxi inchiesta sulla malavita di Ostia che ha colpito il clan, portando in cella buona parte dei suoi esponenti di spicco.
Nel corso del procedimento sono state riconosciute dalla Cassazione le accuse di mafia, e una pena per lui a dieci anni, mentre nel settembre scorso, durante l’appello bis disposto dalla Suprema Corte, Roberto Spada è stato assolto dall’accusa di essere il mandante degli omicidi di Giovanni Galleoni (detto Baficchio) e Francesco Antonini (detto Sorcanera), uccisi nel novembre del 2011 a Ostia. Colpevole del duplice omicidio, nello stesso processo, è stato riconosciuto l’altro capo, Ottavio Spada.
di Alessandra Lemme