Il progetto Superlega non tramonta: Real Madrid, Barcellona e Juventus, le uniche società calcistiche rimaste a perorare la causa di una Lega d’elite per superare la formula della Champions League e creare un super campionato europeo per club, hanno scelto un nuovo Ceo per la A22 Sports Management. Così il progetto che sembrava ormai morto va avanti, nonostante la contrarietà della Uefa (e della stessa Ue che proprio ieri per voce della vicepresidente della Commissione europea, Margaritis Schinas, aveva parlato di modello “totalmente contrario al modello europeo di sport”) e l’abbandono da parte degli altri club che inizialmente avevano aderito. Il nuovo Ceo è Bernd Reichart, che in interviste ai media internazionali ha svelato maggiori dettagli sul progetto, fissando perfino una data di inizio per la realizzazione di questa idea portata avanti da Florentino Pérez, Andrea Agnelli e Joan Laporta. “I presidenti di Real Madrid, FC Barcelona e Juventus hanno recentemente esposto le loro opinioni sui problemi che affliggono lo sport. Penso che stiano ponendo le domande giuste e personalmente mi piacerebbe sentire molte voci diverse affinché la comunità calcistica europea possa insieme trovare le risposte giuste”, ha detto Reichart, che ha anche azzardato una data di inizio: “Iniziare nel 2024-25? È ragionevole, sono ottimista. Serve un cambiamento fondamentale del sistema e noi vogliamo farci trovare pronti”, ha affermato l’ex ceo di Rtl Deutschland Group. Reichart suggerisce un incontro con il presidente Uefa Aleksander Ceferin il prima possibile. “Da parte mia assicuro un dialogo aperto e trasparente”, ha affermato, sottolineando anche l’importanza di non perdere i giovani amanti del calcio. Reichart ritiene che quella attuale sia una strada sbagliata. In Champions, ha affermato, “ci sono grandi partite e un buon calcio… dagli ottavi”.
Così, in attesa della sentenza della Corte di giustizia europea sul possibile abuso di posizione dominante da parte di Uefa e Fifa, la Superlega prova a riprendere slancio: “L’obiettivo iniziale – ha detto ancora il Ceo – sarà quello di avviare un dialogo con club, giocatori, allenatori, tifosi, media e responsabili politici, per sviluppare un modello sportivo sostenibile per le competizioni europee per club, lavorare per gli interessi a lungo termine di tutti, dei tifosi e della più ampia comunità calcistica”.
Si profila dunque all’orizzonte una nuova battaglia nel calcio europeo, mentre appena ieri sul tema era intervenuta l’Unione: “Qualsiasi idea di accordo paneuropeo, come la cosiddetta Super League, sarebbe un circuito chiuso dei club più ricchi che divideranno tra loro qualcosa come 5 miliardi di euro all’anno a spese del resto. Questo è totalmente contrario al modello europeo di sport. Quindi sostituire le disposizioni nazionali non è il nostro compito, ma salvaguardare l’apertura del calcio europeo a livello europeo sì”, aveva affermato il vicepresidente della Commissione Ue, Margaritis Schinas.
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