Interdittiva antimafia snobbata: sigilli nell’attività dei Polverino

Interdittiva antimafia snobbata: sigilli nell'attività dei Polverino
Interdittiva antimafia snobbata: sigilli nell'attività dei Polverino

MARANO – Prima l’interdittiva antimafia, poi la diffida. Ma i provvedimenti venivano sistematicamente ignorati. Ecco perché a chiudere questa storia di illegalità ci hanno pensato gli agenti della polizia municipale. Prosegue l’opera di ‘risanamento’ del tessuto imprenditoriale cittadino dopo l’ennesimo scioglimento del Comune per infiltrazioni della criminalità organizzata. Nel pettine dei controlli, per l’ennesima volta, è finita l’attività Autopark Pc, di Crescenzo Polverino, ubicata in via Padreterno. Il suo è un cognome pesante a Marano. E infatti l’uomo è cugino del super boss Giuseppe Polverino, alias Peppe ’o barone. Gli agenti della polizia locale, agli ordini del comandante Luigi Maiello, hanno dato esecuzione a un sequestro preventivo di 40 vetture presenti all’interno della concessionaria. Il motivo? Secondo l’accusa, Crescenzo Polverino avrebbe snobbato un’interdittiva antimafia e la successiva diffida. Per l’attività lo stop della prefettura arrivò nel luglio dell’anno scorso. Ma i clienti entravano lo stesso, il personale pure, e in via Padreterno le attività lavorative andavano avanti come sempre. Qualche tempo fa durante una serie di controlli, gli agenti della Locale denunciarono e multarono il titolare. Ancora prima, nel novembre 2020, i caschi bianchi contestarono al titolare che la superficie in cui sorge il salone era superiore rispetto al dovuto, documenti alla mano. 

Giuseppe Polverino

Ad ogni modo, il Corpo della polizia locale combatte senza soluzione di continuità per contrastare l’illegalità in ogni sua manifestazione. Il pressing sulla criminalità organizzata, da parte della squadra di Maiello, è costante.

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