MOSCA – “L’Occidente fa un gioco sporco e sanguinoso, ci vogliono sterminare”. Queste le parole pronunciate durate il discorso dal presidente russo Vladimir Putin al Club Valdai. Il riferimento è andato soprattutto all’America, con l’espansione della Nato ai confini del suo Paese. Ancora una volta lo Zar si è detto disposto a parlare con gli Usa anche per riaffrontare la questione della nuova “stabilità strategica” respinte nel 2021. Ma il presidente americano, Joe Biden ha risposto picche in quanto non avrebbe “alcuna intenzione di incontrarsi” con Putin al prossimo vertice del G20 in programma a Bali dove il capo del Cremlino potrebbe essere presente.
Le accuse
Nel suo discorso Putin ha tirato in ballo varie figure della cultura russa per sottolineare la necessità di “salvare la patria dallo sterminio da parte dell’Occidente”, fugando poi ogni dubbio in merito alle sue intenzioni di utilizzare la bomba atomica: “Non abbiamo bisogno di usare un’arma nucleare in Ucraina – ha detto – non avrebbe senso, né politicamente né militarmente”. Poi ha voluto smentire le voci secondo cui le autorità di Kiev hanno affermato che “la Russia potrebbe far saltare in aria la centrale di Zaporizhzhia” ribadendo che invece “sono gli ucraini a bombardare l’impianto, e continuano a far aleggiare lo spettro della bomba sporca che l’Ucraina intenderebbe fare esplodere per poi accusare il nemico. Quello che è perfettamente chiaro – ha continuato – è che Kiev rifiuta i negoziati per un cessate il fuoco su istruzione di Washington”
Salvaguardare la cultura russa
E la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova ha sottolineato come il presidente francese (Macron ndr) da un lato tenda la mano al Papa per una mediazione, con l’altra firmi i contratti per fornire armi all’Ucraina”. Un atteggiamento che, secondo il Capo del Cremlino “rientra nel gioco sporco e sanguinoso dell’Occidente, che è ad un passo dallo sterminio di chi non piace” utilizzando anche la ‘cancel culture’, perché così come i nazisti hanno bruciato i libri, ora in Occidente hanno vietato Dostoevsky e Chaikovsky”. Oltre “alla pretesa di imporre i valori occidentali, per esempio attraverso dozzine di generi e parate gay. Ma nessuno è stato o sarà in grado di distruggere la Russia. Di fronte a noi c’è il decennio più pericoloso e imprevedibile dalla Seconda guerra mondiale. Questo perché l’Occidente cerca di resistere ai movimenti tettonici dei cambiamenti geopolitici globali, che vedono la fine della sua predominanza e l’emergere di altri attori, specie in Asia. In questa sfida rientrano l’Ucraina e le tensioni a Taiwan, aumentate con la visita nell’isola della babushka americana, Nancy Pelosi”.
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