CASERTA – Malumore diffuso in prima commissione contro la delibera del piano di dimensionamento scolastico. Ad accendere la miccia è stato il consigliere Pasquale Napoletano, poi si è alzata la protesta di vari esponenti, da Gianni Comunale del Pd a Gianluca Iannucci del Psi. Nel caso del Pd, la contrarietà al provvedimento ha un significato strettamente politico: si tratta di un siluro diretto all’assessore Enzo Battarra, relatore della delibera, che è in quota al partito, ma è considerato espressione della corrente vicina al presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero. A questa ala, nel gruppo consiliare, appartiene solo Roberta Greco, mentre Gianni Comunale (fra i componenti della commissione sfavorevoli al piano), Andrea Boccagna e Matteo Donisi non ne fanno parte.
Ma anche il consigliere del gruppo Insieme (si tratta dei Moderati che fanno riferimento a Giovanni Zannini) Giovanni Lombardi è critico, pur tenendo a precisare che non contesta il merito del provvedimento: “I contenuti potrebbero anche essere validi, ma è mancato il coinvolgimento dei consiglieri. Gli esponenti di maggioranza, ma anche di opposizione, potrebbero fornire spunti, in quanto conoscono la città e le dinamiche scolastiche, invece la delibera non è stata ancora esaminata dalla commissione. Non si tratta di un argomento secondario, ma di un atto che avrà impatto su famiglie, studenti e insegnanti. Probabilmente la delibera comporterà lo spostamento di docenti e anche per questo sarebbe stato preferibile discuterla prima”.
Lombardi riconosce che “la giunta ha anche una sua autonomia”, ma ricorda che su provvedimenti di questo tipo è necessario un coinvolgimento dei consiglieri.
A conferma che si tratta di un tema delicato basti ricordare cosa successe nella scorsa consiliatura per il precedente piano: i contrasti fra il sindaco Carlo Marino, e l’allora vicesindaco e assessore all’Istruzione Mirella Corvino costarono la poltrona a quest’ultima. Non solo: il progetto fu accolto da critiche del personale docente e da un ricorso alla giustizia amministrativa, concluso con un nulla di fatto perché i ricorrenti non riuscirono a coinvolgere anche il ministero dell’Istruzione nella vertenza e i giudici ritennero quindi che il ricorso in questione non fosse ammissibile. Resta da vedere se la procedura per l’attuale piano farà altrettanto rumore: l’avvio è poco beneaugurante per l’amministrazione Marino.