Il Governo lavora al Reddito di cittadinanza: stop dopo 18 mesi

Chi beneficia del sussidio dovrà frequentare corsi di formazione che siano adatti al suo profilo e che lo spingano verso le richieste delle aziende

Foto Mauro Scrobogna / LaPresse Nella foto: il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni

ROMA – Il Governo lavora al Reddito di cittadinanza. La cosa certa è che continuerà ad esistere, ma con importanti modifiche immediate ampiamente annunciate da Giorgia Meloni e Matteo Salvini durante la campagna elettorale. Il confronto anche con i sindacati per delineare le nuove linee guida.

No al sussidio illimitato

Al sussidio, non più illimitato, ma con una durata massima, potranno accedere tutte quelle persone senza lavoro. Ad oggi la Naspi, ovvero “il sussidio per chi perde il posto di lavoro” ha durata di 18 mesi, mentre la riforma potrebbe prorogarlo di altri 30 mesi entro cui la persona che lo percepisce dovrà trovarsi un posto di lavoro. Inoltre “negli ultimi 18 mesi del sussidio potrebbe anche essere previsto un calo scaglionato dell’importo mensile”.

Lo stop

E’ Matteo Salvini ad aver proposto lo stop dopo 18 mesi se il percettore non ha trovato ancora lavoro. Il sussidio “verrà girato in un percorso di politiche attive del lavoro”. La persona in oggetto, pertanto, “dovrà frequentare corsi di formazione che siano adatti al suo profilo che lo spingano verso le richieste da parte delle aziende”. E durante il percorso formativo, della durata di sei mesi, verrà sostenuto economicamente dal Fondo sociale europeo. Solo al termine della formazione, se il percettore non avrà ancora trovato lavoro, “verrà sospeso per altri sei mesi al termine dei quali potrà richiedere il Reddito di cittadinanza che lo coprirà per 12 mesi ma con una decurtazione del 25%”. Poi verranno previsti altri corsi di formazione con ulteriore sospensione di sei mesi al termine dei quali potrà richiedere, per l’ultima volta, il Reddito di cittadinanza “che lo sosterrà per sei mesi con una nuova decurtazione del 25%”. In caso di lavoro rifiutato, poi, il Reddito verrà automaticamente tolto.

Le sospensioni

Le sospensioni serviranno proprio al finanziare la riforma delle pensioni utile al superamento della Legge Fornero mediante “quota 102”, ovvero la possibilità della messa in quiescenza a 61 anni ma con almeno 41 anni di contributi. Per raggiungere l’obiettivo occorreranno almeno 1,2 miliardi, ovvero il costo di un semestre di Reddito di cittadinanza.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome