“Abbiamo camminato fianco a fianco per sette decenni. Abbiamo discusso e, quando siamo stati portatori di punti di vista diversi, ci siamo confrontati con la franchezza che è privilegio dell’amicizia leale e sincera. Soprattutto, non abbiamo mai perso di vista il comune, profondo, convincimento che l’orizzonte europeo sia l’unico in grado di garantire un futuro di sicurezza, pace, prosperità e libertà ai nostri popoli”.
Sergio Mattarella inizia la sua visita di Stato nei Paesi Bassi, accompagnato dalla figlia Laura e dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, rendendo omaggio al Re Guglielmo e alla Regina Maxima al palazzo Reale di Amsterdam. La giornata è fredda e piovosa, ma l’accoglienza per il capo dello Stato italiano è calorosa. Evidente il feeling tra la signora Laura e Maxima, che dialogano divertite mentre solcano il tappeto che le guida fin dentro la reggia, come del resto la stretta di mano e la pacca sulla spalla scambiata tra Tajani e il primo ministro Mark Rutte.
Olanda e Italia, dice Mattarella salutando una rappresentanza selezionata di italiani che vivono nella nazione, sono “fondatori dell’Ue e dell’alleanza atlantica e siamo uniti da un rapporto di grande amicizia, franchezza reciproca e ricerca, sempre, di punti intesa per lavorare insieme”. E la parola “franco” si ripete più volte anche durante il brindisi del pranzo offerto a fine giornata dai reali all’inquilino del Colle. Motivo di orgoglio per Mattarella è la comunità di nostri connazionali che vive nel Paesi Bassi (quasi 60 mila persone) e molti giovani che sono sintomo “di una amicizia che non è immobile ma dinamica”.
Un “avamposto” per i rapporti bilaterali che lega le due nazioni, che negli anni hanno saputo superare diverse divergenze e, guardando al futuro, “con spirito di operosa solidarietà” sapranno superare “anche le sfide più ardue”. A cominciare dalla rigidità sul debito di quella Olanda, che si è conquistata la guida dei Paesi “frugali”, quelli che avendo un bilancio in regola e un deficit basso cercano di contenere le spinte all’allentamento dei parametri del Patto di stabilità.
Tema che oggi si è ripreso la scena dopo la proposta della Commissione europea per il ‘controllo’ dei conti pubblici degli Stati membri e su cui sarebbero emersi dubbi proprio dal fronte guidato dagli olandesi. A dare la linea italiana il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che domani avrà un bilaterale con l’omologo olandese. “Noi siamo sempre stati per una maggiore flessibilità”, dice in occasione della visita di Mattarella ad Amsterdam, “e in base alla situazione economica bisognerebbe valutare e riflettere se rinviare di un anno l’entrata in vigore del patto”.
Anche sui migranti Italia e Olanda si sono trovate in passato in posizioni diverse, trovando un punto di convergenza sulla ridistribuzione dopo anni di tensioni. E sulle mosse del governo guidato da Giorgia Meloni, Tajani non ha dubbi: “L’Italia ha rispettato le regole e ha fatto rispettare le regole questo per noi è fondamentale: salvare vite umane e rispettare le regole” . E’ tuttavia la guerra in Ucraina l’argomento principe che sarà trattato anche domani durante il colloquio tra Mattarella e Rutte.
“La fermissima condanna dell’aggressione russa restituisce alla mente le parole di uno tra i più brillanti pensatori di sempre, anch’egli figlio eminente di questa terra. Nella sua celeberrima “Querela Pacis” il grande Erasmo da Rotterdam denuncia la guerra quale “oceano di tutte le sventure esistenti””, scandisce il capo dello Stato, sottolineando ancora una volta quale sia il faro che la comunità internazionale deve seguire: ristabilire “una pace giusta, fondata sul rispetto dei diritti del popolo ucraino, nonché della sovranità, dell’integrità territoriale e dell’indipendenza di quel Paese”.
Una delle tante sfide che i due Paesi dovranno affrontare insieme con spirito che portò alla firma del trattato di Maastricht. Mattarella venerdì parlerà nella sala dove l’intesa fu firmata 30 anni fa, una intesa che fu “un vero e proprio ‘nuovo inizio’ per la famiglia europea”.