Rifiuti, Istat: nel 2020 calano quelli urbani, aumenta la differenziata

Nello specifico, i rifiuti urbani prodotti in Italia, rilevati dal catasto rifiuti dell’Ispra, sono stati pari a 28,9 milioni di tonnellate

 Nel 2020 diminuisce la produzione di rifiuti urbani rispetto al 2019, mentre raggiunge il 63% la quota di raccolta differenziata che nel 2019 era pari al 61,3%. Lo rileva l’Istat.

Nello specifico, i rifiuti urbani prodotti in Italia, rilevati dal catasto rifiuti dell’Ispra, sono stati pari a 28,9 milioni di tonnellate. Dalle elaborazioni effettuate, i rifiuti urbani risultano il 3,6% in meno rispetto al 2019, passando da 502,7 a 487,0 kg per abitantei. Il calo nella produzione dei rifiuti urbani è da attribuire, viene sottolineato, soprattutto alle restrizioni di contrasto ai rischi pandemici che hanno caratterizzato il 2020. La flessione si è verificata in tutte le ripartizioni, in modo più consistente nel Centro (-5,4%), seguono Nord (-3,4%) e Mezzogiorno (-2,6%). La raccolta differenziata raggiunge il 63% del totale dei rifiuti urbani nel 2020, 1,8 punti percentuali in più rispetto al 2019. Tuttavia, la crescita rallenta rispetto all’aumento medio annuo rilevato nel triennio precedente (+2,9 punti percentuali).  L’Istituto di statistica rileva poi che più del 90% le famiglie che dichiarano di aver sempre effettuato la raccolta differenziata nel 2021 (91,8% per la carta, 90,8% per la plastica e 91,1% per il vetro). In crescita anche la differenziazione dell’umido/organico (86,7% dall’83,9% del 2018), quella dell’alluminio (81,3% dal 71,3%), la raccolta costante di farmaci (84,8% dal 48,2%) e di batterie (52,8% dal 45,6%).

LaPresse

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome