Diminuiscono in Italia i minori vittime di reato ma aumentano alcune particolari forme di violenza sessuale sui più piccoli. È quanto emerge dal Rapporto sui ‘Minorenni vittime di abus’ del ministero dell’Interno rilasciato in occasione della Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e dall’adolescenza del 20 novembre. Il report – curato dalla struttura interforze Servizio di Analisi Criminale – mostra come siano in calo nel periodo gennaio-giugno 2022 i reati di abbandono di persone minori incapaci (210 casi, -7%), adescamento di minorenni (295 casi, -25%), atti sessuali con minori (161, -26%), maltrattamenti in famiglia (1.139, -9%), pornografia minorile (74, -39%), violazione di obblighi di assistenza familiare (202, -23%), violenza sessuale aggravata (303, -6%) e violenza sessuale di gruppo (8, -27%). Il calo generalizzato è del 10% e in controtendenza rispetto al 2020-21 che aveva registrato un aumento per quasi tutta la casistica considerata. Ci sono tuttavia alcune fattispecie penali che mostrano un incremento anche in questi primi sei mesi.
In particolare si tratta dei reati di abuso dei mezzi di correzione o di disciplina (con un aumento del 2%), di sottrazione di persone incapaci (l’incremento è del 15%), di quelli di violenza sessuale e di violenza sessuale aggravata perché commessa presso istituti di istruzione (con incremento rispettivamente del 9% e del 58%). In quest’ultimo caso – specifica il Viminale – è “opportuno considerare come le variazioni percentuali siano condizionate del basso numero di eventi”.
Il dossier fotografa ‘l’allarme’ dell’adescamento online nei confronti di minori: è aumentato del 33% nel corso del 2021 rispetto all’anno precedente. Preoccupa il dato delle vittime sotto i 10 anni: 41 casi nel 2020 e 34 nel 2021 “a riprova del fatto che le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria hanno indotto un numero sempre più grande di piccoli internauti sul web, determinando per queste potenziali fragili vittime un incremento repentino del rischio di essere esposti ad approcci sessuali online da parte di adulti”. Giù nel primo semestre 2022 le vittime di ‘revenge porn’ (diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite) con meno 24% contro l’aumento pressoché speculare dell’anno scorso.
Aumentano invece i casi di sextortion. Si tratta di episodi di estorsione legati alla diffusione di immagini sessuali autoprodotte: raddoppiate nel 2021 le vittime minorenni, dalle 52 del 2020 alle 101 del 202, con un più 94%. Vittime di “un fenomeno che di solito colpisce gli adulti in modo violento e subdolo. Fa leva su piccole fragilità ed esigenze personali, minacciando, nel giro di qualche click, la tranquillità delle persone”, si legge nel dossier.
“La vergogna che i ragazzi provano – scrivono gli analisti del Servizio Analisi Criminale – impedisce loro di chiedere aiuto ai genitori o ai coetanei di fronte ai quali si sentono colpevoli di aver ceduto alla tentazione e di essersi fidati di perfetti e ‘avvenenti’ sconosciuti. Il senso di intrappolamento che sperimentano le vittime è amplificato spesso dalla difficoltà che hanno nel pagare le somme di denaro richieste”.
L’identikit dell’autore di reati su minori è in 9 casi su 10 quello di un uomo e nel 62% dei casi un adulto di mezza età tra i 35-64 anni. Limitata a poco più di un quarto (29%) l’incidenza degli stranieri. Numeri sintomo di una “‘sottocultura patriarcale’, che affonda le proprie radici nell’ignoranza, nella negazione della ragione, e che traduce la paura del confronto nella violenza, fisica e psicologica”.
(Valentina Bombardieri – LaPresse)