CASERTA (Roberto Della Rocca) – Se Atene piange, Sparta non ride. Così, come per il Partito Democratico, anche in Forza Italia la battaglia per le europee sta trascinando gli azzurri in un pantano. Entrambe le formazioni, in previsione dell’appuntamento elettorale tra un anno e mezzo, sono percorse da fremiti e tensioni. L’obiettivo resta sempre lo stesso: quello di accaparrarsi un posto al sole malgrado il clima da fine impero che si respira tra i berlusconiani. Se in Sicilia le tensioni sono già esplose con la scissione del gruppo regionale forzista, in Campania stanno covando dietro gli attacchi che si sono scambiati i leader del partito. Le mosse di Fulvio Martusciello, però, non sono dettate da una sorta di furia iconoclasta ma dal più prosaico obiettivo di garantirsi la rielezione al Parlamento Europeo. Il problema di Martusciello è che, dal 2019, Forza Italia ha perso pezzi e voti, e non è detto che i sondaggi possano offrire, nei prossimi mesi, segnali maggiormente incoraggianti. Se nel 2019 Martusciello ha beneficiato dell’opzione ‘settentrionale’ del leader Silvio Berlusconi (che optò per il seggio nel collegio del Nord liberandogli il posto al Sud), nel 2024, se tutto andrà bene, nella circoscrizione meridionale non sarà eletto più di un forzista e quindi è normale che sia scattato l’allarme rosso nella testa degli interessati. Tutto l’attivismo di Martusciello, però, rischia di non bastare visto che il suo competitor naturale, l’europarlamentare uscente Aldo Patriciello, è intenzionato a ricandidarsi ed è sicuro che i buoni rapporti instaurati nel tempo con la senatrice Licia Ronzulli, che in Forza Italia è ancora quella che comanda, saranno sufficienti a garantirli la rielezione senza troppi problemi (non che i voti possano impensierirlo visto che ha dimostrato di averne di più del coordinatore regionale). Licia Ronzulli, ad oggi, rappresenta senz’altro il punto di riferimento della maggioranza dei deputati e senatori azzurri. A Martusciello, in definitiva, non resta che sperare in Antonio Tajani (nel tondo) e nei buoni rapporti instaurati con lui all’europarlamento. Anche perchè se spera nel sostegno dei leader territoriali rischia di risvegliarsi il giorno dopo le elezioni con un grande mal di testa. I primo 100 giorni di commissariamento provinciale affidato al sindaco di Arienzo Giuseppe Guida non sono stati propriamente esaltanti. Guida non è ancora riuscito ad essere ‘attrattivo’ per i portatori di voti di centrodestra memore del sostegno offerto dal sindaco di Arienzo a Davide Guida, candidato nel centrosinistra di Vincenzo De Luca. Tre mesi caratterizzati da una assemblea provinciale del partito piuttosto desolante per carenza di amministratori, e dall’addio eccellente del consigliere regionale Massimo Grimaldi che, seguendo Stefano Caldoro sul percorso tracciato dall’antico compagno socialista Pasquale Napoletano (e dalla sorella dell’ex Governatore), si appresta ad entrare in Fratelli d’Italia con la benedizione di Giorgia Meloni. Uscita di Grimaldi e Caldoro che, tanto per cambiare, contribuisce a complicare la vita di Martusciello che si ritroverà senza gruppo in Regione.
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Europee, lotta in Fi per un seggio
Le mosse di Martusciello in Campania per ‘arginare’ Patriciello che punta su Licia Ronzulli per garantirsi il ritorno a Strasburgo