NAPOLI – Accorciare i tempi per il congresso e scegliere un segretario che sia in grado di prendere decisioni sulle questioni di merito come l’autonomia differenziata su cui, fino ad ora, i vertici dem non si sono espressi. Questi alcuni dei ‘desiderata’ del consigliere regionale Pd Bruna Fiola (nella foto).
Autonomia differenziata, cosa andrebbe migliorato della bozza Calderoli? Il governatore De Luca ne sta facendo una battaglia personale, ma il Pd, compreso i parlamentari del Mezzogiorno, sono assenti dal dibattito in corso. Che ne pensa?
Non c’è da migliorarla, io non partirei affatto da quel testo. Il 29 novembre avremo una seduta del consiglio regionale monotematica per affrontare la questione. Opporsi e far sentire la propria voce è una questione di difesa degli interessi dei cittadini che rappresentiamo e mi aspetto il supporto di tutte le altre forze politiche, quelle che sono opposizione in Consiglio, ma maggioranza al governo, per dare il giusto peso alla necessità di recuperare quello che c’è stato tolto negli anni. Una volta raggiunto lo stesso livello tra Nord e Sud, si possono rivedere le cose. Ma qui, in Campania e nel Mezzogiorno credo sia giusto che i nostri figli abbiano le stesse opportunità di chi nasce in regioni diverse. Mi auguro che il prossimo segretario nazionale sposi la battaglia contro l’autonomia differenziata cosi come la intende questo governo. Spero che anche domani (oggi per chi legge ndr) si possa prendere una posizione chiara.
Ieri l’insediamento dell’Osservatorio per l’infanzia e l’adolescenza…
In vista della giornata internazionale del fanciullo è un bel segnale. Lo è ancora di più dopo i dati fotografati dal report di Save the Children da cui, in sintesi, emerge quanto scritto dalla stampa: “la sfortuna di nascere in Campania” dove i dati sul maltrattamento minorile, sull’abbandono scolastico sono da tempo allarmanti. Non si può più parlare di emergenza perché un’emergenza ha un inizio e una fine. In questo caso invece è un’emergenza trentennale che non riusciamo a risolvere. E’ vero che alcuni problemi sono strutturali e sono collegati al fatto che non si riesce a colmare il gap tra Nord e Sud. C’è stata e c’è mancanza di attenzione da parte di tutti i governi, di ogni colore politico, verso il Sud. Lo vediamo anche dalla discussione sull’autonomia differenziata.
Domani (oggi per chi legge ndr) è prevista l’assemblea nazionale del Pd per discutere di congresso. Cosa si aspetta?
Io spero che si anticipino i tempi, è impensabile fare un congresso a marzo visto che in questi primi mesi di governo di centrodestra, il Pd non è riuscito ad esprimere una posizione su nulla. Ci siamo soffermati su questioni che dinanzi alle tante emergenze sono da considerarsi surreali come quella su ‘il presidente o la presidente’ o quella sulla Meloni che porta in viaggio la figlia. Le donne di sinistra lottano da sempre per l’affermazione delle donne, è assurdo che poi ci si soffermi su questo. Il Pd deve riprendersi la sua identità e deve farlo tornando ad occuparsi dei temi che riguardano i bisogni delle persone, altrimenti è Inutile meravigliarsi che al Sud i 5 Stelle siano punto di riferimento al di là del reddito di cittadinanza. Il problema è che noi non stiamo più sui temi.
Per la corsa alla segreteria si parla di un asse tra governatori – De Luca, Emiliano,Bonaccini – ma qualcuno ha anche ipotizzato che tra i candidati possa esserci proprio il governatore. Crede che possa avere un profilo idoneo?
Sicuramente ha dimostrato con i fatti di mobilitarsi quando c’è stato da combattere a difesa del Mezzogiorno, ha il profilo di chi decide e non si perde in chiacchiere e prende posizioni chiare su cui si può essere o non essere d’accordo. Ma c’è tanto da fare qui.
Dopo il congresso nazionale si terranno il regionale e il provinciale a Napoli. Lei è stata critica rispetto alla segreteria uscente guidata da Sarracino e i risultati delle Politiche le hanno dato ragione. Il prossimo segretario dovrà essere più o meno ‘legato’ ai big romani?
Qui il problema, anche a causa di questa assurda legge elettorale che dovrebbe essere immediatamente cambiata, è stata l’assenza totale di difesa del territorio. A Napoli non c’è stato nessun candidato rappresentativo. Napoli è stata terra di nessuno e questo è pesato, i cittadini non si sono sentiti rappresentati. Non penso che il collegamento romano incida sull’operato del segretario provinciale che deve fare il segretario provinciale. Qui si è provato a difendere posizioni personali più che il territorio. Il prossimo segretario spero abbia a cuore il bene del partito e che lavori per valorizzare i territori e i nostri amministratori locali a cui, ad oggi, è mancato supporto.