DENVER – L’autore dell’aggressione armata nella discoteca gay Club Q di Colorado Springs, in Colorado, negli Stati Uniti, che ha cauisato la morte di cinque persone, era già noto alla polizia. Nel giugno dello scorso anno, gli agenti sono dovuti intervenire quando la madre di Aldrich ha chiamato i servizi di emergenza sanitaria perché suo figlio l’ha minacciata “con una bomba fatta in casa”. I vicini furono costretti ad evacuare dalle loro case mentre gli artificieri e i negoziatori lo convincevano ad arrendersi.
Eppure, nonostante questo episodio, non c’è traccia pubblica che i pubblici ministeri siano andati avanti con le accuse minacciose contro il sospettato 22enne, Anderson Lee Aldrich, o che la polizia o i parenti abbiano cercato di far scattare la “red flag law” del Colorado che avrebbe consentito alle autorità di sequestrare le armi e le munizioni che la madre dell’uomo diceva aveva con lui.
È accusato di rapimento, tra l’altro, scrivono i media americani. Non è ancora noto se fosse già comparso davanti a un tribunale prima di allora.
(LaPresse)