Nelle province di Como, Milano e Monza-Brianza, i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Como, coadiuvati da quelli del Nor della Compagnia dei carabinieri di Cantù (CO), con l’ausilio dei Comandi Arma territorialmente competenti,3 unità cinofile del Nucleo carabinieri Cinofili di Casatenovo (LC), una squadra delle Api del Comando Provinciale di Milano e una delle Sos del 1° Reggimento carabinieri “Piemonte”, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip presso il Tribunale Ordinario di Como, su richiesta della locale Procura, nei confronti di 2 pluripregiudicati, ritenuti responsabili (in concorso con altri 8 soggetti, 4 dei quali già reclusi in Svizzera), a vario titolo, dei reati di rapina pluriaggravata anche dall’uso delle armi, ricettazione aggravata, porto illegale di armi comuni da sparo, incendio e furto in abitazione.
L’operazione, avviata ad ottobre 2021 a seguito di alcune rapine a mano armata in danno di distributori di benzina, ubicati appena oltre il confine comasco in territorio svizzero, conclude un’indagine che ha permesso di: accertare la presenza di un gruppo criminale italiano situato tra le province di Como, Varese, Monza-Brianza e Milano, dedito a furti e rapine a mano armata tra l’Italia e la Svizzera; effettuare nel dicembre delloscorso anno l’arresto in flagranza ad opera della Polizia del Canton Ticino, su specifiche indicazioni fornite in tempo reale da questo Nucleo, di 4 pluripregiudicati italiani (uno dei quali già ricercato in Canton Ticino per un assalto ad un portavalori nel 2019) che stavano per perpetrare una rapina a mano armata in una banca a Molinazzo di Monteggio (Svizzera).
Le indagini hanno consentito inoltre di accertare il loro coinvolgimento in un’ulteriore rapina a mano armata, consumata da ignoti in una ditta di Grandate (CO) il 13 gennaio 2022.
L’indagine, oltre a porre fine all’attività di un pericoloso gruppo di criminali, testimonia e rinsalda la proficua collaborazione pluriennale, esistente tra l’Arma dei Carabinieri comasca e la Polizia Cantonale del Canton Ticino.
(LaPresse)