Il rosso che illumina Palazzo Chigi con i nomi delle 104 donne vittime di violenza nel 2022 che a rullo scorrono sulla facciata della presidenza del Consiglio. L’intero Governo, guidato da Giorgia Meloni, si ritrova in piazza Colonna per omaggiarle. E’ questo il momento più intenso della giornata che anticipa di poche ore quella internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, e che si è aperta con una decisione storica da parte del Senato: l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio e su ogni forma di violenza di genere.
Il provvedimento, votato all’unanimità da Palazzo Madama, è accolto con grande soddisfazione dall’intero mondo politico. Una conferma, se mai ve ne fosse bisogno, che quello del contrasto alla violenza sulle donne è un tema che non può conoscere divisioni di genere o di appartenenza politica. A indicare la strada che il Governo intende seguire sul fronte della lotta alla violenza di genere, ma soprattutto i capisaldi del contrasto a questo fenomeno, è la stessa presidente del Consiglio intervenendo al convengo sui risultati della Commissione Femminicidio a Palazzo Giustiniani.
“Prevenzione, protezione e sicurezza della pena sono i tre pilastri su cui dobbiamo insistere – dice Meloni -. È fondamentale un quadro più efficace di politiche di prevenzione e di contrasto perché è un tema sempre in evoluzione”. “Il governo c’è e vuole esserci insieme al Parlamento. Non si può andare in ordine sparso”, assicura. La premier ringrazia la Commissione per il grande lavoro svolto, ma sottolinea come sia ancora “tantissimo” il lavoro da fare. “Potenziare le misure di protezione delle vittime – osserva -. Ci sono donne che non denunciano perché di mezzo ci sono i figli, come se non denunciando li si mettesse al sicuro. O quelle che pensano che se denunciano poi si ritrovano sole”.
Quindi rimarca la necessità di formare adeguatamente operatori che sappiano raccogliere le richieste d’aiuto da parte delle vittime, perché se “probabilmente non arriveremo mai al tempo in cui nessuna donna verrà uccisa dall’uomo che diceva di amarla, forse arriverà il tempo in cui non proietteremo più i nomi di 104 donne sulla facciata di palazzo Chigi”.
“Sensibilizzare” è dunque la parola d’ordine. Sensibilizzare i cittadini di oggi e di domani verso i temi come il rispetto e la tutela di genere, partendo fin dalla scuola. Eugenia Roccella, ministra della Famiglia, marca la necessità di avere strumenti sempre più efficaci di contrasto alla violenza sulle donne: “Del lavoro della Commissione – osserva – la prima cosa che vorrei recepire è l’attuazione della Legge 53 sulla raccolta dati perchè attraverso quella si può meglio definire una politica di prevenzione”.(LaPresse)