TORINO – “Il problema è che noi sappiamo tutto. Ma servono tre azioni. La prima: più interventi strutturali contro il dissesto idrogeologico. Ma è la seconda, paradossalmente, la più importante: la manutenzione, che deve essere continua, di queste opere. Un’attenzione che costa molto, che non paga in termini di consenso, non assicura titoloni. In più: tanti enti locali non hanno assolutamente i fondi per ripulire quella vasca, quel canale. In tanti nostri territori non c’è neanche il personale adeguato. La terza? Norme più stringenti, e un coordinamento nazionale: agile nei tempi e serrato nel monitoraggio”. Lo ha detto in una intervista a ‘Repubblica’ il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi a proposito della tragedia di Ischia.
“Noi come Città Metropolitana, tra poche ore, stanzieremo circa 4 milioni, ma su infrastrutture, anche per i danni. Mentre è competente lo Stato a livello centrale per il rischio idrogeologico. Noi abbiamo avuto Sarno, e frane in tutto il Paese. Conosciamo l’origine dei problemi e le conseguenze – ha aggiunto – a Ischia 26mila richieste di condono pendenti? È un forte nodo, su cui bisogna avere il coraggio di intervenire. Anche il Comune di Napoli conta 40mila pratiche bloccate, i processi sono troppo lenti. Ed èchiaro che nel limbo gli abusi si aggravano, le situazioni peggiorano. Invece, se metti un punto fermo e fai chiarezza, non si ha più interesse a tornare sotto la scure della Legge, se appunto la Legge fa il suo mestiere”.
(LaPresse)