Napoli, la camorra a Ponticelli: De Luca Bossa sotto assedio

NAPOLI – Rischio escalation nei rioni popolari. C’è una strana quiete, che può finire da un momento all’altro, per usare parole di un investigatore esperto. La faida potrebbe essere alle battute finali, dopo la maxi operazione con 66 arresti poco più di due settimane fa.
I De Luca Bossa-Minichini sono ai minimi storici: quasi azzerati con il blitz. Ora avvertono il pericolo e non escono più dalle palazzine. Almeno non come prima. Lo fanno di rado. Si sentono nel mirino delle squadre di picchiatori dei De Micco-De Martino.
Da due settimane le pattuglie non li incrociano in giro durante i controlli del territorio.

E i pochi rimasti al quartier generale nel Lotto 0 e al rione De Gasperi si guardano bene da uscire, adottano mille precauzioni (non lo fanno la sera e quasi mai soli). Il motivo è semplice. Ora non hanno più le ‘spalle coperte’: lo testimonia il fatto che agli attacchi dei ‘Bodo’ non seguono risposte. Nessuna ritorsione. Per le forze dell’ordine è un chiaro segnale: qui c’è il rischio di un ‘assalto alla diligenza’ (le roccaforti dei De Luca Bossa).
E’ cambiato lo scenario dopo i 66 arresti, che hanno disarticolato la paranza del Lotto 0 (nell’elenco figurano i nomi di Giuseppe De Luca Bossa, Christian Marfella, Domenico Amitrano).

La tempistica indica un cambio di passo: ora sono i De Micco a farsi avanti. Lanciare avvertimenti per intimorire i rivali e costringerli alla resa forzata. Come dire: vi teniamo sotto tiro. Non è un caso se a Ponticelli siano aumentati i raid nelle ultime settimane. Pochi giorni fa è stata bruciata l’auto alla sorella di Domenico Amitrano. Una incursione lampo nella notte al rione Lotto 0, dove è rimasta la carcassa della jeep Renegade.

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