MILANO – Monili in oro, orologi, contanti ma anche borse, apparecchi elettrici. Era la refurtiva che una banda di topi d’appartamento si portava a casa in Emilia Romagna dopo i colpi in casa. Diciasette quelli denunciati e ricostruiti dalla squadra mobile di Modena che oggi all’alba ha dato esecuzione al decreto di fermo di indiziato di delitto disposto dalla Procura nei confronti di tre cittadini albanesi accusati di furto per fatti commessi nei mesi di dicembre e marzo 2022 nelle province di Modena (Carpi e Sassuolo), Ferrara (Comune di Cento) e Bologna (San Giovanni in persiceto, Budrio, Calderara sul Reno e Granarolo).
L’indagine è nata da un primo ordine di carcerazione che è stato emesso lo scorso 23 agosto nei confronti di un quarto cittadino albanese già condannato in via definitiva a 2 anni per furto in abitazione e arrestato il 17 novembre. Insieme a lui un secondo uomo che identificato ha portato a risalire a un parcheggio di Rubiera (RE) in cui lo stesso con altri due connazionali teneva un’Alfa Romeo giulietta nera più volte segnalata da testimoni e persone che avrebbero subito furti.
Le indagini successive hanno permesso di risalire ai diversi modus operandi dei colpi compiuti sempre nelle ore serali con effrazione degli infissi o taglio delle inferiate per accedere alle abitazioni e, una volta all’interno, l’utilizzo di guanti per non lasciare impronte digitali o tracce biologiche. In un caso gli indagati erano risuciti ad aprire anche una cassaforte mediante l’utilizzo di un flessibile. Le successive perquisizioni hanno permesos di ritorvare e sequestrare monili d’oro, denaro in valuta estera, un’apparecchio elettronico. In zona Albareto è stat recuperata un’altra auto utilizzata dagli indagati con all’interno arnesi da scasso e ricetrasmittenti. I tre fermati dagli agenti del Commissariato di Carpi e dalla sqaudra mobile di Reggio Emilia sono stati rintracciati rispettivamente a Modena, Carpi e Rubiera.
(LaPresse)