S. MARIA CAPUA VETERE – Lutto per l’Università della Campania ‘Luigi Vanvitelli’. A soli 43 anni è scomparsa la docente Arianna Sacerdoti. S’indaga per accertare le cause della morte, dato il periodo difficile che ultimamente stava vivendo. Non a caso tra i messaggi di cordoglio ce ne è uno che dice: “Una mente brillante che le ha giocato brutti scherzi, un grande cuore in un’anima tormentata”. Ma al momento l’ipotesi più accreditata resta quella del malore. Il Dipartimento di Lettere e Beni culturali della Vanvitelli, al quale la docente apparteneva, ha voluto esprimere un messaggio di cordoglio sottolineando di essere “profondamente addolorato” e di partecipare al lutto “della comunità accademica per la prematura scomparsa della cara collega Arianna Sacerdoti”.
La professoressa associata Arianna Sacerdoti era nata a Napoli nel 1979. Era stata allieva del liceo classico “Sannazaro” di Napoli per poi laurearsi con lode in Lettere classiche alla Federico II e, poco dopo, conseguire il dottorato di ricerca presso lo stesso ateneo. Ricercatrice a tempo indeterminato dal dicembre 2008, a seguito di selezione concorsuale, in Lingua e Letteratura latina presso l’allora Facoltà di Lettere e Filosofia e ora Dipartimento di Lettere e Beni culturali della Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, è stata confermata nel ruolo di ricercatore l’11 dicembre 2011.
Dal dicembre 2020 è stata professoressa associata di Lingua e letteratura latina, a seguito di selezione concorsuale. Per alcuni periodi era stata visiting professor e relatrice anche in Francia, Canada, Germania e Finlandia. Studiosa di poesia, si era dedicata da tempo all’approfondimento degli haiku, forma poetica di origine giapponese che era praticata amatorialmente nella sua famiglia. La passione per gli haiku era stata poi trasportata in ambito universitario, in seno al quale aveva avuto modo di approfondire questa forma poetica anche in latino. Da poco aveva pubblicato un volume di suoi testi, “Mormorare. Poesie (2004-2021)”, che aveva fatto seguito ad altri due libri: una raccolta di poesia (“Sentieri diversi”) e una di fiabe per bambini (“Le sognanti avventure di Carciofino”).
La Sacerdoti veniva da una famiglia molto in vista nel mondo della cultura: il padre era il medico allergologo Guido Sacerdoti, venuto a mancare nel 2013, nipote dello scrittore di “Cristo si è fermato a Eboli” Carlo Levi. La madre Marcella Marmo, scomparsa all’inizio di quest’anno, era una nota studiosa della storia della camorra tra Ottocento e Novecento ed era a sua volta docente di Storia contemporanea presso l’Università degli studi di Napoli “Federico II”. Nel 2016 lo storico e critico letterario Marco Santagata dell’Università di Pisa ipotizzò che dietro lo pseudonimo della notissima scrittrice Elena Ferrante, autrice della saga della “Amica geniale”, potesse nascondersi proprio la Marmo, che però smentì questa ricostruzione.
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