NAPOLI – I clan marciano sul centro storico e sono a rischio collisione. Tensione tra i Contini e i Mazzarella. Da sempre abituati a coabitare e non pestarsi i piedi. Ma non sempre ci riescono.
I Mazzarella hanno avviato un piano di espansione per colonizzare i Quartieri Spagnoli e questo ha dato fastidio ai ras del Vasto, che hanno insediato ‘colonnelli’ nella parte alta del rione Sanità. C’è una sottile linea di confine tra i due sodalizi, che va dalla Maddalena al quartiere San Carlo Arena.
I Saltalamacchia (di stanza nella zona delle Chianche) hanno rapporti con l’Alleanza di Secondigliano e in particolare con i Contini. Mentre i Faiano tempo fa avevano stretto un patto di ferro con i Mazzarella. Ma anche il clan Mariano è un alleato dei Contini. Fu in guerra con i Faiano (i Di Biasi) agli inizi degli anni novanta per il controllo dei Quartieri. Poi ha dovuto fare un passo indietro, dopo il pentimento di Marco Mariano. Oggi resiste arroccato nelle zona di Montesanto. Ma in assetto difensivo. Insomma influenze esterne ci sono sempre state nei vicoli di Montecalvario. I Mazzarella e i Contini hanno cercato di controllare i vicoli del centro storico in tutti i modi. E in più occasioni si è sfiorato lo scontro diretto.
Ora la questione si ripropone. Oggi c’è un vuoto di potere, che fa gola a molti.
Al momento non c’è un imminente rischio faida, ma se le due operazioni andassero avanti (Montecalvario e rione Sanità), i Mazzarella e i Contini si troverebbero pericolosamente schiacciati sul centro storico. Dovrebbero fare i conti con uno scacchiere stravolto negli ultimi anni. Soprattutto dovrebbero abituarsi a convivere. Per gli inquirenti è quasi impossibile. Ognuno punta a conquistare il territorio dell’altro.
Non è chiaro se i Contini vogliano avanzare solo sull’asse Sanità-Avvocata, o puntino a insediarsi nei vicoli di Montecalvario. Qui i Mazzarella hanno già imposto i loro fornitori di droga e non c’è spazio per due cartelli così grandi. Saranno i prossimi giorni e gli eventi a chiarire la ‘mappa’. Di certo preoccupa non poco le forze dell’ordine e la magistratura.
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