ROMA – “La verità la conoscono, basta raccontarla”. Così Pietro Orlandi commenta la notizia della riapertura, da parte del Vaticano, delle indagini sulla sparizione della sorella Emanuela, scomparsa nel nulla il 22 giugno 1983. “L’apertura di un’inchiesta in Vaticano sul rapimento di Emanuela, dopo 40 anni, se fatta veramente con la volontà e l’onestà di fare chiarezza una volta per tutte e dare finalmente giustizia ad Emanuela, potrebbe durare pochissimo – ha proseguito Piero – Non sarebbe necessario fare lunghissime indagini perché la Verità già la conoscono, basta raccontarla. Altrimenti spero mi convochino prima possibile per poter verbalizzare. Comunque non posso non essere contento e come sempre, voglio vedere il bicchiere mezzo pieno e pensare positivo”. Quindi l’appello a prendere parte a una manifestazione prevista per sabato pomeriggio a largo Giovanni XXIII “per ricordare Emanuela e per ricordare che noi non cederemo mai di un passo fino alla verità”. Alla base del nuovo fascicolo c’è una denuncia della famiglia della ragazza scomparsa a Roma nel 1983. La decisione di aprire nuove indagini è partita dopo una serie di istanze presentate in passato da Pietro Orlandi.