Napoli. Caccia agli arsenali della camorra

Le indagini degli agenti di polizia per scovare le armi nascoste tra le palazzine

NAPOLI – Nonostante da giorni non vengano segnalate criticità nel quartiere di Pianura, i riflettori delle forze dell’ordine nel quartiere della periferia Ovest di Napoli continua ad essere monitorato dagli agenti di polizia. Nella zona da anni è in atto una guerra di camorra per il controllo delle piazze di spaccio. La tensione è sempre alta, perché esponenti dei Carillo-Perfetto e degli Esposito-Calone-Marsicano, i due gruppi criminali che si danno battaglia per lo stupefacente e per gli altri business criminali tra le palazzine, abitano gli uni a pochi passi dagli altri. Al momento, pare che a vivere un momento di difficoltà siano soprattutto gli uomini appartenenti ai Carillo-Perfetto. La retata di metà luglio e l’arresto del boss Antonio Carillo di qualche settimana dopo, hanno messo il cartello spalle al muro. Durante l’ultimo blitz vennero arrestati anche capi e gregari degli Esposito-Calone-Marsicano. Tuttavia, questi ultimi, durante gli ultimi mesi sono riusciti a rialzare la testa, grazie all’alleanza stretta con i Vigilia, clan di Soccavo, e grazie anche all’intraprendenza dei più giovani. Infatti, secondo gli investigatori, nelle ultime settimane sarebbe stata segnalata l’ascesa di un 20enne, che pare voglia conquistare un ruolo strategico tra gli eredi dei Mele. I Carillo-Perfetto, invece, sono stati segnalati a corto di uomini e di risorse economiche. Però, la battaglia è ancora in atto. Purtroppo non si può dire ancora che la faida sia giunta al termine. Ecco perché i poliziotti continuano a presidiare le palazzine di edilizia popolare in cerca soprattutto degli arsenali nascosti dai gruppi che si danno la guerra. Negli ultimi mesi è stato considerevole il numero di sequestri di armi portato a termine dagli investigatori in via Evangelista Torricelli, considerata l’epicentro della guerra di camorra. Le verifiche delle forze dell’ordine proseguiranno anche nelle prossime settimane al fine monitorare l’evolversi della faida.

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