Furbetti del reddito, nell’indagine spuntano i ‘big’ della camorra

Luigi Fragnoli e Alessandro Martino

MONDRAGONE – E’ una delle promesse fatte dal centrodestra in campagna elettorale: il reddito di cittadinanza, così come partorito dal Movimento 5 Stelle, non esisterà più. Le norme che nei prossimi mesi regoleranno la sua erogazione saranno cambiate (e le frange più estreme della coalizione spingono per una sua totale soppressione). In attesa che il Parlamento decida il destino di questa misura di sostegno, tante le Procure ancora impegnate a documentare chi avrebbe commesso degli illeciti per ottenere gli aiuti di Stato pur non avendone i requisiti. Come? Producendo false attestazioni e trovando sponde in vari centri di assistenza fiscale (i cosiddetti Caf).

Le indagini

Tra gli inquirenti che sono a caccia dei furbetti del reddito, in prima linea ci sono sicuramente quelli sammaritani. Il pubblico ministero Sergio Occhionero, infatti, sta coordinando una complessa indagine tesa a tracciare un fitto elenco di mondragonesi che in questi anni avrebbero indebitamente beneficiato del reddito. E tra i coinvolti nell’attività investigativa sono saltati fuori diversi personaggi con alle spalle certificati legami con la mafia del Litorale

I nomi

Nella lista degli indagati, infatti, leggiamo i nomi di Luigi Fragnoli, 46enne, figura apicale del clan messo in piedi dal papà Giuseppe, di Giovanni Lungo, 44enne, e Domenico Di Ponio, 54enne, anche loro con condanne per reati connessi alla cosca Fragnoli. L’elenco prosegue con Alessandro Martino, 47enne, e Romualdo Martella, 75enne, entrambi ex sodali del boss Augusto La Torre. L’inchiesta ha tirato in ballo altre 25 persone che con la mafia non c’entrano: Mario Pietropaolo, 24enne, Carmela D’Agostino, 33enne, Lucia Laura Scotto Rosato, 44enne, Florinda Machera, 52enne, Maria Barbato, 62enne, Giosuè D’Agostino, 49enne, Immacolata Finizio, 24enne, Brigida Sorrentino, 63enne, Veronica Russo, 39enne, Anna Barnus, 42enne, Cristina Ceraldi, 23enne, Anna Rinaldi, 25enne, Michela Bordone, 33enne, Maria Miniello, 58enne, Luigi Marcheggiano, 61enne, Sara Piscitiello, 37enne, Mafalda Portanova, 57enne Achille Neri, 60enne, Rossella Bollente, 40enne, Donatella Licheri, 50enne, Gennaro Cascarino, 61enne, Francesco Pagliaro, 54enne, Saverio Piscitiello, 41enne, Antonio Loffredo, 67enne e Francesca Nattino, 37enne. Logicamente i 30 sotto inchiesta (che rispondono a vario titolo di truffa e di aver violato la norma sul reddito di cittadinanza) sono da considerare innocenti fino ad un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile.
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