Governo, Morani: No accordo con M5S o Pd diventa alibi loro incapacità

Roma, 27 apr. (LaPresse) – “Il mio è un no evidente all’accordo perché, al di là delle offese personali che passano in secondo piano rispetto alla politica che si deve occupare dell’interesse collettivo, siamo totalmente diversi sui contenuti e sulle politiche”. Così la deputata Pd Alessia Morani in un’intervista a TiscaliNews risponde alla domanda se sia contraria a intavolare un dialogo con il M5S o a fare un’alleanza politica.

“Penso aggiunge – che dovremo utilizzare questi giorni per arrivare in Direzione con una decisione unitaria. Sarebbe saggio e opportuno evitare conte e divisioni. E fare, anche così, il gioco dei nostri avversari politici”. Morani ritiene che i ‘no’ in caso di votazione “avrebbero la maggioranza”. “Ma ripeto: stiamo tutti lavorando per arrivare a una sintesi politica”, sottolinea.

Sulla presenza nel Pd di politici favorevoli a un’alleanza con il M5S, Morani precisa: “Esiste una parte del Pd che ritiene necessario per il Paese fare anche questo sacrificio. Altri, tra cui la sottoscritta, pensano invece che il tempo della sconfitta, debba essere finalizzato a ricostruire il centrosinistra. Per farlo non ci possiamo certo alleare con Movimenti che invece hanno tra gli obiettivi anche cancellare la sinistra perché si ritengono post ideologici”.

La parlamentare Pd spiega poi a Tiscalinews perché sia contraria a ‘firmare un contratto’ sul programma di governo con il M5S. “I 5 Stelle – spiega Morani – hanno bisogno di un alibi, che in questo caso sarebbe il Pd, per poter poi dire che non sono riusciti a fare quello che hanno promesso in campagna elettorale. Ho sentito Di Maio parlare di pensioni, reddito di cittadinanza, conflitto di interessi. I 5 Stelle hanno promesso 780 euro a chi sta a casa e non ha un lavoro, hanno preso molti voti per questo, non lo possono fare e dovranno dare la colpa a qualcuno. Lo stesso vale per l’abolizione della legge Fornero. Così va a finire che il Pd diventa l’alibi perfetto su cui scaricare la loro incapacità di governare. E giustificare le bugie che hanno raccontato”.

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