NAPOLI (Anastasia Leonardo) – La parola d’ordine è: sopportare. Intemperanze, alleanze trasversali, fughe in avanti. Va bene tutto purchè neanche un soldato vada perso o, peggio, passi al fronte nemico. Vincenzo De Luca ha avviato la sua guerra con il neosegretario del Pd Elly Schlein un minuto dopo la sua elezione. Da politico d’esperienza qual è sa che l’importante è raggiungere l’obiettivo, costi quel che costi, anche con un leader che gli ha dichiarato guerra. E pazienza se dovrà negoziare: è il prezzo da pagare per garantire sopravvivenza a se stesso e al figlio Piero. La segretaria gli ha fatto sapere che è fuori discussione che il Pd sosterrà la modifica della legge regionale sul terzo mandato. Significa che nel 2025 De Luca, ultrasettantenne, si troverà disoccupato. Salvo che la legge venga presentata e votata da qualcun altro: il centrodestra, per bocca di Severino Nappi, si è già detto disponibile alla battaglia, dunque il primo ostacolo è superato. In consiglio regionale De Luca può contare sui suoi, eletti nelle varie liste satellite del Pd, che gli hanno sempre creato meno problemi del Pd; sui dimaiani sempre più pappa e ciccia col governatore e, a questo punto, sul centrodestra. Una strana coalizione, certo, che ‘casualmente’ si sta replicando, magari in forme leggermente diverse, sui territori in occasione delle prossime amministrative. La consigliera regionale Maria Luigia Iodice a Marcianise sostiene un candidato sindaco che è pure di Fratelli d’Italia, a Maddaloni il consigliere di Italia Viva Vincenzo Santangelo sosterrà un candidato insieme al centrodestra. E come loro tanti altri, più o meno alla luce del sole. De Luca non ha fiatato, sapendo che se lo avesse fatto avrebbe messo a rischio la fedeltà in consiglio di due sue pedine. E dunque, via libera. Meglio non creare tensioni e, anzi, allargare il campo per rafforzare le sue truppe, già che la Schlein invece minaccia di fargli terra bruciata intorno. La sua posizione sui tesseramenti, che hanno dato non poche grane al Pd campano, lascia intendere che potrebbe arrivare un nuovo commissario regionale. Circostanza che di fatto metterebbe fuori gioco la segretaria in pectore dei dem campani: Rosetta D’Amelio, non a caso tra le persone più fidate del governatore De Luca. Certo, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare: la segretaria Schlein si è presentata come colei che avrebbe riportato il Pd ad essere di centrosinistra, rinnovandolo profondamente secondo il suo spirito ‘radicale’, eppure già dai primi atti si è capito che non è cambiato un bel niente. Lottizzazione per correnti, manuale Cencelli alla mano, capibastone ai loro posti e tutti felici e contenti. Il figlio del ‘nemico’ De Luca ha trovato posto nella direzione nazionale di Schlein e chissà quante altre concessioni, via via, per tenere insieme un partito che, come al solito, riesce a farsi male da solo. Esattamente come non è abituato a fare De Luca.
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