La diaspora dei berlusconiani, Forza Italia al canto del ciglio

La diaspora dei berlusconiani: Forza Italia al canto del cigno
La diaspora dei berlusconiani: Forza Italia al canto del cigno

NAPOLI – La fine della corsa è sempre più vicina. Forza Italia ormai è un ex partito lacerato dalle questioni interne. Ognuno pensa a coltivare il proprio orticello, a difendere il proprio posto al sole. Non più una visione, non più una battaglia identitaria e persino la voce del padrone, Silvio Berlusconi, qualche volta viene ignorata da chi indossa ancora la casacca azzurra. E’ successo a Napoli, dove le nomine fatte direttamente dall’ex premier non sono state prese minimamente in considerazione dal coordinamento regionale guidato da Fulvio Martusciello, con tanto di placet da parte del vicepremier Antonio Tajani, che probabilmente è al lavoro per raccogliere il testimone del Cav. Un’eredità che pare incerta più che mai. Perché Forza Italia è al canto del Cigno è finirà insieme al percorso umano e politico del suo fondatore. E a quel punto si completerà una diaspora che è già cominciata da tempo. Prima le uscite dei Cesaro e di tanti altri fedelissimi della prima ora che si sono riposizionati in un centro moderati con sigle come ‘Azzurri per Napoli’ e simili e poi c’è chi ha scelto di trovare spazio in Azione o Italia Viva, come Mara Carfagna e Mariastella Gelmini. Mosse che hanno consentito a queste ultime di mantenere il posto al sole in Parlamento. Che poi era l’unica cosa che contava davvero. Il grande esodo non si è fermato alle ultime Politiche. Non ha illuso nessuno, infatti, il successo del centrodestra. Perché è un successo essenzialmente targato Fratelli d’Italia, con Giorgia Meloni a trainare l’intera area politica fino a Palazzo Chigi. Per gli altri solo briciole, che si stanno pure assottigliando con il passare delle settimane. La mossa di non presentare i simboli alle Comunali praticamente ovunque servirà solo a rinviare di un anno, quando si voterà per le Europee, la resa dei conti. Dell’ex primo partito della Campania resta ben poco. Al di là di chi occupa posti che consentono di decidere candidature e di mettere qualche bandierina qui e lì in previsione di una discesa in campo personale, gli ultimi reduci, pochissimi per altro, sono già in cerca di altra collocazione. Come la cercano ancora altri che sono usciti da Forza Italia e non hanno ancora trovato una nuova casa. Basti pensare a Massimo Grimaldi e Stefano Caldoro, che hanno lasciato il partito in polemica e non sono stati accolti altrove. Speravano, soprattutto il secondo, di trovare porte spalancate e tappeti rossi in Fratelli d’Italia. Ma Giorgia Meloni quelle porte le ha inesorabilmente chiuse, volendo premiare chi l’ha affiancata dall’inizio nella sua cavalcata verso la guida del Paese. Forza Italia, al contrario, sta accogliendo chiunque nel tentativo di sopravvivere e di rafforzare il potere di qualche ‘capobastone’ locale, per usare un termine che funziona anche dall’altra parte dello scacchiere politico. Ma i voltagabbana sono sempre di passaggio. E Fi, ormai, è un ex partito.

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