NAPOLI – Scuole nel mirino dei ladri: raid nella primaria Ilaria Alpi in viale della Resistenza nel quartiere Scampia. Non si fermano nemmeno davanti ai bambini. Batterie di malviventi ‘professionisti’ seminano il panico in diverse zone della città.
Nel cuore della notte hanno forzato due porte del plesso al piano terra e rubato i tombini sul retro della scuola.
Redatto l’inventario: pare non abbiano preso nulla nelle aule e negli uffici.
Il colpo è avvenuto poco prima dell’alba. Gli agenti hanno ascoltato a lungo chi abita nell’isolato, per raccogliere le prime informazioni per le indagini. Non solo. Per l’intera giornata hanno visionato le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza. L’obiettivo è individuare nei fotogrammi il passaggio del veicolo dei ladri. Potrebbero aver usato un piccolo camion.
Gli accertamenti proseguono in questa direzione. Nella scuola primaria in viale della Resistenza sono arrivati anche gli specialisti della Scientifica, per effettuare i rilievi alla ricerca di impronte e tracce dei responsabili.
I ladri sono entrati in una scola elementare. Per prendere cosa? Qual era l’obiettivo? E’ la domanda che si pongono gli inquirenti in queste ore. E’ un fenomeno diffuso. Pochi giorni fa hanno svuotato il museo delle suore benedettine e rubato candelabri in ottone e gli offertori in una chiesa a Materdei. Nel secondo caso hanno rotto un finestrone laterale e si sono calati con una corda nella navata. Colpi da ‘arancia meccanica’ anche nei luoghi di culto. Come se fossero istituti di credito. Insomma un cambio di passo netto.
Gli investigatori hanno accertato analogie tra i raid e non escludono collegamenti. Potrebbero essere attive in città batterie di ladri ‘professionisti’, che mettono a segno colpi in sequenza, quasi sempre su commissione.
Assalti bene organizzati e studiati nei dettagli. Anche se i malviventi commettono spesso errori. Dopo la lunga emergenza economica per la pandemia, sono aumentati i reati predatori in città. Una escalation di furti e rapine preoccupa le forze dell’ordine e la magistratura, che adesso devono fare gli ‘straordinari’ per monitorare le zone a rischio. Dall’area nord della città al centro storico, passando per Fuorigrotta e Chiaia.
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