Calvario Piano paesaggistico, De Luca rinvia ancora tutto

Il governatore Vincenzo De Luca con l'assessore Bruno Discepolo

NAPOLI – L’approvazione del piano paesaggistico della Campania è un calvario che va avanti da anni. Il documento è stato una spina nel fianco per tutto il periodo dell’amministrazione di Stefano Caldoro, col Pd che in quel periodo occupava i banchi della giunta pur di non farlo approvare, e lo è dal 2015 da quando a guidare Palazzo Santa Lucia c’è Vincenzo De Luca. Uno stillicidio che non accenna a concludersi e a conferma di quanto piano si proceda, il presidente della Regione ieri ha ritenuto opportuno convocare un incontro pubblico per annunciare che il via libera al piano non arriverà prima del 2024. Un trionfo.

Il plauso al governo

L’ex sindaco di Salerno, con accanto l’assessore Bruno Discepolo, ha voluto fare un plauso al governo nazionale, guidato da Giorgia Meloni, che gli sta offrendo collaborazione per completare l’opera. Una cooperazione che, però, non è che in passato fosse mancata. Basti pensare che la Regione Campania e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali hanno sottoscritto, il 14 luglio 2016, un’intesa Istituzionale per la redazione del piano paesaggistico. Sono passati 7 anni. E non è che sia cambiato granché nel frattempo. A cosa è servita, allora, la giornata di studio di ieri voluta dal governatore? Probabilmente a lanciare alcuni messaggi di carattere politico.

I messaggi politici

“Vogliamo tutelare l’ambiente senza quel quadro di vincoli che paralizzano l’attività di trasformazione del territorio e lo sviluppo economico. No a idee talebane di ambientalismo. In Campania ci sono 80mila alloggi abusivi che sono sorti mentre avevamo le norme più vincolistiche del mondo. Tutto ciò a conferma del fatto che le leggi astratte non difendono il territorio ma lo condannano a morte. Noi non possiamo aspettare otto anni per approvare un piano paesaggistico perché questo non è più compatibile con i tempi della vita degli esseri e dell’evoluzione dell’economia”. De Luca, come detto, cita il governo Meloni: “Devo dire che troviamo, in questi ultimi tempi, un’interlocuzione molto aperta con il ministero dei Beni culturali, diversamente dal passato. Abbiamo fatto un lavoro comune nel progetto che riguarda la riqualificazione di piazza Garibaldi a Napoli, con la realizzazione della nuova sede della Regione Campania e la riqualificazione di tutta l’area, c’è stata un’interlocuzione molto attenta”.

Manfredi ignorato da De Luca

Ignorato, come di consueto nell’ultimo periodo, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Così come il ‘no’ all’ambientalismo ‘talebano’ suona un po’ come un messaggio a Elly Schlein, la nuova segretaria del Partito democratico che sta lavorando per isolarlo e fare in modo che la sua avventura a Palazzo Santa Lucia termini in tempi brevi o comunque non vada oltre il secondo mandato, arrivato al giro di boa. Per il piano paesaggistico bisognerà ancora aspettare, quindi. Un anno, forse di più, chissà. A essere già cominciata, invece, è la guerra tra il nuovo centrosinistra e il governatore. E dare ulteriore fuoco alle polveri ci ha pensato l’ex ministro pentastellato Sergio Costa: “Siamo contraro al terzo mandato. E’ chiaro che se la Regione Campania approverà’ la legge per il terzo mandato, vedremo chi la vota. Se la dovesse votare il Pd di Elly Schlein vuol dire che avrà fatto una scelta che e’ contraria all’orientamento che ha il Movimento 5 Stelle e, quindi, chiaramente ci sarebbe un grosso inciampo nel poter camminare assieme”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome