NAPOLI – Alta tensione nei vicoli del centro storico. A fuoco un’abitazione del Municipio. Bruciata con la benzina la porta di ingresso di un alloggio comunale assegnato a un’anziana. Per questo è scattato lo stato di allerta delle forze dell’ordine.
Stando alle prime indagini, la disponibilità dell’appartamento è di una 78enne, che lo ha ricevuto secondo le regolari graduatorie pubbliche. Qualcuno nella notte ha appiccato il fuoco alla porta e si è allontanato in tutta fretta subito dopo. Non ci sono testimoni. E gli accertamenti della polizia partono dal sopralluogo della Scientifica nella palazzina in vico San Nicola a Nilo, alle spalle di via San Biagio dei Librai e della chiesa di San Nicola a Nilo. Nel cuore del centro storico. I vigili del fuoco sono intervenuti d’urgenza, dopo le segnalazioni degli abitanti.
Hanno spento il rogo dopo pochi minuti ed effettuato le verifiche tecniche: l’incendio è doloso, trovate tracce di liquido infiammabile sulla porta di ingresso. Gli agenti hanno rintracciato la 78enne e l’hanno ascoltata a lungo. Non ci sono danni all’edificio e gli abitanti sono rientrati in mattinata. Dagli uffici di via Medina fanno sapere che le indagini sono tuttora in corso e gli inquirenti non escludono ipotesi. Esaminano con attenzione il fenomeno del racket sugli alloggi popolari. Di recente – secondo le ultime informative – i clan sono tornati a fare la voce grossa e tentano di gestire una parte delle case popolari. E’ un modo pure per controllare il territorio. Accade qui, come a Ponticelli e San Giovanni a Teduccio, nei quartieri a nord della città, ma anche al rione Traiano. Insomma è diffuso. Le cosche sanno che manipolando l’assegnazione degli alloggi, guadagnano non solo la fiducia di una parte della popolazione, ma anche ritorni economici. Spesso assegnano le case agli affiliati, senza pretendere affitto, ma spiegando che il mancato pagamento equivale allo stipendio (la ‘mesata’).
Altre volte a persone vicine al sodalizio, per poi chiedere favori in cambio, o comunque per ottenerne la fiducia. Insomma è quasi sempre merce di scambio (a favore della cosca). Per fare questo i legittimi assegnatari devono essere allontanati. Con le buone, o con le cattive. Sul caso dell’incendio nei vicoli dei Decumani saranno le indagini a dire la verità. Una informativa è stata trasmessa alla squadra mobile della questura, che raccoglie informazioni e testimonianze, per ricostruire i fatti il più in fretta possibile. Intanto sul fenomeno la Procura ha già acceso i riflettori e sviluppi potrebbero arrivare a breve.
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