MARCIANISE – Lo spaccio di droga in nome del clan Belforte, le estorsioni, l’usura, il riciclaggio e un falso matrimonio per consentire ad un’extracomunitaria di ottenere il permesso di soggiorno: sono i temi dell’inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, che ha fatto scattare 28 misure cautelari: 16 sono finiti in carcere, 7 ai domiciliari e per 5 è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’inchiesta ha coinvolto anche altre 43 persone indagate a piede libero.
Le indagini
L’attività investigativa, condotta dai militari dell’Arma dall’agosto 2017 a gennaio 2021, secondo la Dda ha permesso di accertare l’esistenza di un sodalizio criminale, diretto da Giovanni Buonanno, che poteva contare su circa 40 persone: il gruppo, ritenuto connesso al clan Belforte, era specializzato, afferma la Dda, nello smercio di narcotici (prevalentemente cocaina). Lo spaccio di droga messo in piedi dalla gang si svolgeva principalmente a Marcianise, ma, hanno ricostruito gli inquirenti, riusciva ad estendersi nei comuni limitrofi e in alcuni casi sarebbe riuscito ad arrivare fino a Milano (dove i carabinieri arrestarono, trovandoli in possesso di circa 700 grammi di cocaina, proprio Buonanno che si muoveva con il fratellastro Giuseppe Giacomo Salzillo ed Edoardo Rocchi).
Intercettazioni e pedinamenti
L’indagine, supervisionata dal pubblico ministero Luigi Landolfi, è stata condotta dai carabinieri della stazione di Marcianise, attualmente guidata dal maresciallo Domenico Saviano, e della Compagnia, diretta dal capitano Lucio Pellegrino. Mediante intercettazioni telefoniche e ambientali, servizi di osservazione, pedinamenti e attività di riscontro, i militari, coordinati dal maresciallo Michele Conte, vicecomandante della stazione, sono stati in grado di ricostruire l’organigramma dell’ipotizzato gruppo malavitoso, la precisa distribuzione di ruoli e i compiti di chi ne faceva parte. L’attività, dice la Procura, ha portato, inoltre, all’individuazione dei diversi “acquirenti stabili” di stupefacente che si rivolgevano alla gang.
Il provvedimento cautelare
Il provvedimento cautelare eseguito dai militari ieri mattina è stato disposto in sede di indagini preliminari dal giudice Marco Discepolo del Tribunale di Napoli. Gli inquisiti raggiunti da misure restrittive nelle prossime ore affronteranno l’interrogatorio di garanzia. Nel collegio difensivo gli avvocati Salvatore De Blasio, Gabriele Amodio, Nicola Musone, Nello Sgambato, Giuseppe Foglia, Franco Liguori, Enzo Domenico Spina, Andrea Piccolo, Pasquale Acconcia, Vincenzo Iuliano e Guglielmo Ventrone. Complessivamente, l’attività investigativa svolta dai carabinieri di Marcianise, ha tirato in ballo 71 persone (tutte da ritenere innocenti fino ad un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile). La Procura, però, aveva deciso di proporre al gip misure cautelari solo per 61 di loro. E il giudice esaminata la richiesta, si è limitato a disporre 28 provvedimenti restrittivi. Gli indagati rispondono, a vario titolo, di associazione dedita al traffico di droga e spaccio con l’aggravante mafiosa, di estorsione, usura, ricettazione, riciclaggio e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina
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