NAPOLI – Continua il lavoro della Direzione Distrettuale Antimafia e dei carabinieri per fare luce sugli omicidi avvenuti durante la faida di Scampia. Dopo aver chiuso il cerchio, individuando i mandanti e gli esecutori di otto delitti che fecero piombare Napoli nel terrore circa 20 anni fa, ieri i militari dell’Arma su richiesta della Dda hanno notificato cinque provvedimenti di custodia cautelare in carcere all’indirizzo di altrettanti indagati, attualmente già detenuti per altri reati, perché accusati di avere avuto un coinvolgimento nella morte di Eugenio Nardi, ammazzato il 4 gennaio del 2008 mentre era in auto in via Nuovo Tempio, tra Secondigliano e San Pietro a Patierno. Risponde dell’omicidio del 42enne, appartenente al gruppo degli Scissionisti, anche Marco Di Lauro, figlio del boss Paolo, detto ‘Ciruzzo o’ Milionario’, fondatore del clan che per anni ha detenuto il potere a Secondigliano e a Scampia.
C’è da ricordare che ‘F4’ (così veniva indicato dal padre nei registri dove venivano annotati i pagamenti per le attività illecite’ venne catturato nel marzo del 2019 al termine di una giornata convulsa, che iniziò con la morte violenta di Norina Matuozzo per mano di Salvatore Tamburrino. Mentre le forze dell’ordine indagavano sull’omicidio della donna ebbero la soffiata sul nascondiglio di Marco Di Lauro (43enne), che venne arrestato dopo 14 anni di latitanza. Sono accusati dell’omicidio Nardi, ammazzato mentre si trovava nella sua auto, anche Nunzio Talotti (44enne), Raffaele Musolino (40enne), Pasquale Spinelli (47enne) e Gennaro Vaccaro (47enne). Gli indagati appartengono ai clan Di Lauro e Sacco-Bocchetti.
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