Lo investe con l’auto dopo la lite nel Casertano, arrestato NOMI E FOTO

Tre persone uccise a Roma per una lite condominiale Carabinieri, poliziotti paramilitari italiani, pattugliano davanti a un bar dove tre persone sono morte dopo che un uomo è entrato e ha sparato a Roma, domenica 11 dicembre 2022. Foto AP/Gregorio Borgia Associated Press/ LaPresse

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Era riuscito a ottenere gli arresti domiciliari pochi giorni fa, ma nella notte tra ieri e martedì, Christian De Lucia, 33enne, è stato nuovamente arrestato con l’accusa di lesioni gravi. Aveva lasciato la sua abitazione sammaritana per raggiungere Grazzanise ed incontrare Giuseppe Parente, la sua vittima. Tra i due, a quanto pare, c’erano dei dissapori nati durante la detenzione di De Lucia. Il sammaritano, a quanto pare, aveva affidato alcune cose a Parente che però avrebbe gestito non rispettando quanto concordato.
Il sammaritano e il grazzanisano si sono incontrati nei pressi del bar Chapeau, locale situato all’incrocio tra la strada provinciale 333 e via Oberdan, poco dopo mezzanotte. La discussione è rapidamente degenerato in un’aggressione: De Lucia, stando alla tesi degli inquirenti, ha picchiato Parente e, successivamente, salito a bordo della sua vettura, lo ha investito. Una volta travolto, avrebbe provato a colpirlo anche in retromarcia. Durante queste fasi, che hanno anticipato la sua fuga da Grazzanise, il 33enne ha urtato altre due vetture e ha lievemente ferito un giovane presente all’esterno del bar.
Parente è stato portato in ospedale dall’ambulanza del 118, allertata da altri ragazzi presenti nel locale.
I medici hanno stabilito che le ferite riportate dal grazzanisano sono guaribili in 30 giorni.
Poco dopo l’episodio violento, sono giunti sul posto i militari dell’Arma della Nucleo operativo e radiomobile di S. Maria Capua Vetere che, supportati dai carabinieri di Grazzanise, hanno rapidamente ricostruito l’accaduto e proceduto all’arresto di De Lucia.
Ieri mattina si è tenuta l’udienza, con rito direttissimo, per il 33enne, e il Tribunale di S. Maria Capua Vetere ha disposto per lui gli arresti domiciliari. Ad assistere De Lucia c’è l’avvocato Umberto Di Gennaro, mentre l’avvocato Paolo Raimondo rappresenta la vittima.
Il precedente arresto del sammaritano era stato effettuato dai carabinieri della stazione Duomo della Compagnia di Salerno lo scorso aprile. Secondo la tesi della Procura, De Lucia aveva tentato di aprire un conto corrente postale per incassare un assegno di 8mila euro rubato a un’altra persona come liquidazione per un incidente stradale. Per attivare il conto, De Lucia aveva usato documenti falsi. L’ufficio postale si era insospettito, decidendo di contattare i carabinieri che bloccarono il sammaritano con l’accusa di sostituzione di persona e ricettazione.
Il processo riguardante l’aggressione a Parente (già noto alle cronache locali perché coinvolto in inchieste tese a colpire lo spaccio di droga) riprenderà a settembre dinanzi al Tribunale di S. Maria Capua Vetere.
De Lucia è da considerare innocente fino ad un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile.

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