CAPUA -Tutto per la casa. Tutto per riuscire ad averla a un prezzo inferiore a quello di mercato. Ma per centrare l’obiettivo bisognava convincere il titolare a vendere. E visto che l’offerta presentata era vantaggiosa solo per chi comprava, non ci erano riusciti. E allora sarebbero passati alle maniere forti. Come? Con dei raid incendiari. Spieghiamo meglio: dando alle fiamme le auto del proprietario dell’immobile e della figlia (che lo occupava). Per quale ragione? Per fare arrivargli un messaggio chiaro (e barbaro): se non vendi può succedere questo e altro. È la tesi messa nero su bianco dal pubblico ministero Gerardina Cozzolino della Procura di S. Maria Capua Vetere. Chi, secondo il magistrato, voleva l’appartamento di via Roma, sono Claudio Sinapi, 62enne, e la moglie Annamaria Fortino, 52enne. E la coppia, assistita dall’avvocato Filippo Barbieri Spirito, per intimorire il proprietario dello stabile che avevano puntato si sarebbero rivolti a Renaldo Likaj, 26enne, e Gazmir Shahu, 39enne, difesi dall’avvocato Paolo Di Furia, entrambi albanesi ma residenti a Capua.
L’accusa
I quattro sono finiti in carcere accusati di incendio e tentata estorsione. Solo a Sinapi e a Fortino la Procura contesta pure il reato di atti persecutori. Secondo gli inquirenti, la coppia avrebbe rivolto esplicitamente minacce alla famiglia del titolare della casa che volevano comprare: “Visto che non siete disposti a vendere la cosa, provvederò io a prendere altre strade per terze persone”, “Vi conviene andare via di qua”. Sono alcune delle frasi che i due avrebbero rivolto alle vittime. L’indagine che ha fatto scattare i quattro arresti è stata condotta dai carabinieri della Compagnia di Capua.
Il culturista
Sinapi, culturista, personaggio molto noto in città e nell’Agro caleno: gestisce la palestra Body Building Center a Vitulazio. Nel 2016 venne coinvolto in un’indagine, condotta dai carabinieri di Marcianise, tesa a far luce su un ipotizzato traffico illecito di farmaci vietati e pericolosi per la salute che venivano somministrati in alcune palestre della Campania a vari sportivi che si allenavano in quelle strutture. Chiarito il suo coinvolgimento nell’inchiesta, Sinapi ha ripreso a svolgere la sua attività nel settore del bodybuilding. Adesso, insieme ai due albanesi, è nel carcere ‘Francesco Ucella’ di S. Maria Capua Vetere. Fortino si trova, invece, nella casa circondariale di Pozzuoli.
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