Napoli, clan Esposito diviso tra padre e figlio

NAPOLI – Sono voci, pettegolezzi, in alcuni casi, e in altri casi sono conferme. Ma come ogni famiglia criminale che si rispetti, gli Esposito di via di Niso, espressione a Bagnoli della potente Alleanza di Secondigliano, non potranno mai farsi la guerra tra di loro. O, meglio, risulta difficile ipotizzare uno scenario del genere. Ma qualcosa di vero, anche nei pettegolezzi, c’è sempre. Che ai rampolli del clan e figli del capo Massimiliano Esposito, alias ’o scognato, non sia sempre andata a genio la linea dettata dal padre, è cosa risaputa. In un’intercettazione di qualche anno fa, Cristian Esposito (oggi si trova dietro le sbarre dopo essere stato raggiunto da un’ordinanza circa un mese fa), si lasciò andare a uno sfogo forte nei confronti del padre. Dalle dichiarazioni captate dagli investigatori, si intuì che al ragazzo non piacevano alcune scelte, in termini di alleanze con altri clan, prese dal padre.
Negli ultimi tempi si sarebbe verificato un altro episodio a conferma di questa teoria. Ma stavolta il protagonista sarebbe Massimiliano Esposito Junior.

Da tempo circola la voce, sia in strada che sui social (dove lo stesso Massimiliano Junior, in cella da aprile, è così attivo da essere considerato quasi una star del web), di una spedizione punitiva organizzata, in primavera, da Junior Esposito, nei confronti di una persona del quartiere. Una persona che avrebbe pagato a caro prezzo un favore fatto a Massimiliano ’o scognato. Le avrebbe distrutto l’appartamento, il giovane, per ribellarsi a una scelta fatta dal padre. Saranno, ovviamente, le autorità competenti a indagare e scavare in questa vicenda. Resta il fatto che se due indizi fanno una conferma, allora è da prendere in considerazione la possibile dialettica interna tra figlio e padre. Va, infatti, ribadito che si tratta di voci di marciapiede. Lo stesso rampollo, fino a quando era in libertà, ha sempre esaltato pubblicamente la figura del padre con post celebrativi sui social. Massimiliano Esposito rappresenta la ‘vecchia scuola’ della criminalità organizzata.

Il suo clan è stato per tempo in lotta con i Giannelli di Cavalleggeri. A far accrescere la potenza criminale degli Esposito è stata l’alleanza stretta con i Licciardi della Masseria Cardone di Secondigliano, un rapporto certificato dalla Direzione distrettuale antimafia, e che ha visto il clan di via di Niso scalare rapidamente le gerarchie criminali in quel di Napoli ovest. ‘Quelli di Bagnoli’, per usare un termine da strada, sarebbero stati più volte avvistati anche in altri quartieri, su tutti a Pianura, dove avrebbero siglato patti con i Calone-Esposito-Marsicano, oggi egemoni nel quartiere. Il gruppo criminale con base in via Provinciale Napoli (semplificata in “via Napoli”, per i pianuresi), è in controllo totale degli affari illeciti nel rione. E’ in questi momenti, quando i clan non fanno rumore, quando non partono spedizioni punitive e non vengono imbracciate le armi, che i riflettori della Direzione distrettuale antimafia stringono, con maggiore vigore, sulle zone di camorra. L’obiettivo comune è quello di sempre: la gestione delle rotte delle sostanze stupefacenti e il dominio sulle piazze di spaccio. Altro business in voga a Napoli ovest è quello delle estorsioni; a Bagnoli i clan detengono il potere assoluto se controllano i parcheggiatori abusivi che si assiepano nel fine settimana, soprattutto d’estate, all’esterno dei locali più in voga della movida napoletana.

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