NAPOLI – Quattordici indagati, di questi cinque sono stati arrestati e spediti in carcere perché accusati a vario titolo di almeno 25 casi di truffe agli anziani. Nelle 198 pagine dell’ordinanza che ha accompagnato le misure cautelari notificate ieri, viene descritto come le vittime siano state avvicinate anche durate la pandemia. Infatti l’attività di indagine dei carabinieri va dal maggio del 2020 all’estate del 2021. Le tecniche utilizzate per attirare gli anziani nella trappola erano sostanzialmente due. C’era la classica telefonata per chiedere il risarcimento per scagionare un nipote nei guai con la giustizia (evento inventato di sana pianta) e il raggiro del finto corriere. Colpi a Napoli, a Caserta, a Salerno e a Latina. Secondo gli investigatori, la base operativa sarebbe stata scoperta in via Duomo, dove all’interno di un’abitazione si mettevano all’opera i “telefonisti. Si tratta dei componenti” della gang che avevano il compito di contattare le vittime, fingendosi un familiare, di solito un nipote in difficoltà, e di organizzare il lavoro degli altri sodali, definiti corrieri, i quali raggiungevano materialmente i bersagli per raccogliere denaro e oggetti preziosi sottratti illecitamente. A finire in carcere sono stati Mario Biancardi (37enne), Salvatore Battista (42enne), Mariano Crocono (33enne), Ciro Della Monica (35enne) e Raffaele Di Guido (36enne). Sono tutti del centro di Napoli, diversi del rione Sanità. Nella mattinata di ieri uno di loro era stato dichiarato irreperibile, ma intorno alle 9 è stato intercettato e catturato. Come gli altri deve rispondere di associazione per delinquere finalizzata alle truffe in danno di anziani.
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