NAPOLI – Drone intercettato sopra l’abitazione del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo.
Una pattuglia dell’esercito in presidio davanti all’obiettivo sensibile capta il passaggio del velivolo e avverte la polizia. In tre minuti due Volanti del commissariato Montecalvario sono in via del Parco Grifeo.
Tutti gli occhi puntati al cielo: il drone rimane per quindici secondi immobile sopra alla casa dell’ex capo della Procura napoletana. Sospeso in aria. Scatta il protocollo di allerta. Nessuno sa cosa stia facendo in quel momento. Le forze dell’ordine non hanno il tempo per intervenire: l’aeromobile si piega su un lato e plana in direzione del lungomare. Dove probabilmente qualcuno lo pilota. Chi lo controlla? E da dove? Soprattutto perché? Indagini in corso. Sugli accertamenti c’è il massimo riserbo. Viene redatta una informativa sull’evento. Nessuno vuole sottovalutare la cosa. Al momento gli inquirenti non escludono ipotesi. Di certo il congegno non trasporta oggetti. Ad occhio nudo non si vede. C’è il sospetto che abbia una telecamera. Forse con zoom.Ma non è dato saperlo: proprio perché non è stato bloccato.
Le pattuglie dell’esercito e della polizia non riescono a fermare il drone per un motivo: ha sorvolato una zona collinare fino a degradare verso il lungomare. Impossibile seguirlo con le auto. Verifiche tra via Francesco Caracciolo e via Mergellina.
Nel frattempo gli investigatori parlano con chi abita in via del Parco Grifeo. E’ già successo? Hanno notato droni in questa zona? E’ in corso una raccolta dati e informazioni, per restringere il campo delle indagini.
Va detto che il presidio dell’Esercito ha svolto in pieno la funzione di vigilanza su un obiettivo sensibile: i soldati lo hanno intercettato quasi subito, quando si è avvicinato all’appartamento del procuratore nazionale antimafia. L’allarme scattato in tempo reale. Gli investigatori esaminano il modello del velivolo. Non solo. Sono in grado di ricostruire il percorso.
Pilotato dal lungomare. Controlli a Mergellina
NAPOLI (giule) – La lente degli inquirenti è sul lungomare. Qui è rientrato il drone, dopo il sorvolo sull’abitazione del procuratore nazionale antimafia. E da qui sarebbe stato pilotato. Subito dopo la polizia ha svolto accertamenti a Mergellina e in via Caracciolo. Una sorta di caccia all’uomo nel quartiere San Ferdinando. Il velivolo era scomparso dai radar dopo pochi minuti.
L’area è stata presidiata dalle Volanti fino a sera, nella speranza che ricomparisse. Ma nulla. Intanto sono stati avviati dei controlli mirati delle forze dell’ordine. Perché spingere un drone dal lungomare fino all’abitazione del procuratore nazionale antimafia in via del Parco Grifeo? L’aeromobile ha percorso almeno due chilometri. Pure questo un elemento: è un congegno professionale.
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