Napoli, drone sulla casa di Melillo: blindata via del Parco Grifeo

NAPOLI – “Presidi dell’esercito indispensabili per proteggere obiettivi sensibili. Non solo la casa del procuratore nazionale antimafia. Svolgono un ruolo fondamentale di vigilanza. In particolare in una situazione geo politica complessa come questa, tra guerre e terrorismo”. L’assessore alla Sicurezza Antonio De Iesu è stato numero uno in questura. E sa come vanno queste cose. A poche ore dal drone intercettato sopra l’abitazione del procuratore Giovanni Melillo, sono stati intensificati i pattugliamenti. Via del Parco Grifeo blindata con servizi mirati. “L’abitazione di Melillo ha un livello di sicurezza elevato. Direi massimo. Tutela prioritaria. Tanto che davanti alla palazzina c’è una pattuglia di soldati h-24. Come ai consolati francese e americano. In infrastrutture sensibili, come l’aeroporto. Vicino alle ambasciate. Senza i presidi dell’esercito, dovremmo schierare le forze dell’ordine. Ma così toglieremmo decine di pattuglie, necessarie per il controllo del territorio. In pratica avremmo molti meno agenti, carabinieri e finanzieri in strada. Questo è il punto di forza dell’esercito. I soldati sono funzionali, perché liberano risorse per le forze dell’ordine. I servizi di vigilanza si devono pur fare. Come si vede, sono necessari”.
L’assessore alla Sicurezza parla da ex questore: “Non è un caso. Davanti all’abitazione di Melillo sono stati loro a intercettare il drone e lanciare l’allarme”. Che idea si è fatto? “L’allerta va data in quei casi. A prescindere”. In che senso? “Se i soldati vedono in aria un velivolo non segnalato, che si avvicina, o addirittura sorvola un obiettivo sensibile, devono avvertire all’istante le forze dell’ordine. Non sanno cosa intende fare e perché sia lì”. Va bene, ma cosa può fare un drone? “Beh, diverse cose. Può scattare foto e riprendere immagini di una persona sotto tutela. E’ multifunzione. Ai miei tempi non c’erano cellulari e droni. Oggi se ne parla tanto. E la polizia li usa per i sopralluoghi. Io sono un poliziotto alla vecchia maniera. I pericoli, però, sono gli stessi”.

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