Banda del buco nei quartieri Chiaia e San Ferdinando. Gli investigatori non hanno dubbi: ripulivano il ‘salotto buono’ della città. Scavi nel sottosuolo per entrare nei negozi. I carabinieri arrestano nove persone. In carcere Gaetano Giordano, 53 anni, Patrizio Stefanoni, 56 anni, Alberto Castiglione, 40 anni, Luca Raiola, 39 anni e Gabriele Iuliano, 63 anni. Ai domiciliari: Salvatore Spagnuolo, 23 anni, Andrea Polverino, 50 anni, Giuseppe Peluso, 37 anni e Amalia Granieri, 51 anni.
Secondo gli investigatori, la base operativa era in un appartamento a Montesanto. Qui si svolgevano le riunioni. Nell’ordinanza cautelare gli inquirenti tracciano ruoli e indicano gli episodi contestati. Il gruppo avrebbe acquistato attrezzature professionali molto costose per effettuare gli scavi sotterranei. Eseguiti sopralluoghi prima di scegliere l’obiettivo. Sono 14 gli indagati, di cui 9 finiti in manette nel corso del blitz dei carabinieri di Napoli Centro.
A casa di uno degli arrestati sono stati rinvenuti 4 walkie talkie, muniti di auricolari, una ventina di torce frontali, verosimilmente utilizzate in attività di scavo, un disturbatore di frequenze, una trentina di telefoni cellulari e varie videocamere (foto in alto a destra). Durante le perquisizioni di ieri mattina, in un’abitazione, i carabinieri hanno trovato nel pavimento una botola (a sinistra). Stefanoni, detto ’o zio, viene indicato a capo della banda e ideatore dei colpi.
Poi c’è Gaetano Giordano, detto Lucio, e Alberto Castiglione, ritenuti suoi stretti collaboratori, Luca Raiola e Gabriele Iuliano. Avrebbero preso parte ai sopralluoghi e alle riunioni organizzative. Ai domiciliari Giuseppe Peluso (insieme a Castiglione identificato come uno degli scavatori), Andrea Polverino, che avrebbe rivestito il ruolo di vedetta con incarico di apri botola, Salvatore Spagnuolo e Amalia Granieri (altra vedetta e moglie di Giordano).
All’alba di ieri i militari della compagnia Centro hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare. L’Arma fa sapere che le persone indagate sono indiziate, a vario titolo ed unitamente ad altri 5 individui allo stato indagati a piede libero, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio, e, in particolare, di furti perpetrati con la tecnica del buco. L’attività di indagine svolta dal Nucleo Operativo della Compagnia di Napoli Centro è cominciata a marzo ed è terminata a luglio 2022, sotto il coordinamento dalla Procura partenopea.