Napoli, a Pianura tensione tra clan: prima gli spari, poi una bomba

Il bunker dei Marsicano nel mirino. Gli agenti hanno ascoltato gli abitanti: un commando aveva fatto fuoco contro la stessa palazzina danneggiata dall’ordigno. L’allarme della Procura: salta la tregua tra le cosche. Calato il coprifuoco nelle palazzine popolari, c’è il timore di rappresaglie nei rioni della faida.

Il bunker dei Marsicano è nel mirino dei commando. Colpi d’arma da fuoco esplosi in via Josemaria Escrivà. Gli investigatori hanno ascoltato gli abitanti nella palazzina colpita dall’esplosione della bomba carta: hanno raccontato che nelle stesse ore un gruppo in moto aveva sparato contro lo stesso edificio, senza fare feriti.

Così gli agenti della Scientifica sono tornati in via Escrivà per i rilievi. E sono scattati ulteriori accertamenti delle forze dell’ordine. L’assalto di fuoco non era stato segnalato alle forze dell’ordine. E questa rallenta le indagini. La polizia cerca i testimoni, per capire cosa sia successo. Ma sospettano che i due raid siano collegati: potrebbero aver agito le stesse persone in scooter. Di più. La questura ipotizza che sia lo stesso commando. Sono in corso accertamenti, che vanno in questa direzione.

Intanto gli scenari sono inquietanti. Dopo il doppio attacco frontale ai Marsicano, gli inquirenti s’aspettano di tutto. La tensione è alta nelle palazzine di edilizia popolare. Al momento la Scientifica non ha tracce della sparatoria in via Escrivà, perché non era stato possibile effettuare i rilievi dopo gli spari. Gli agenti della squadra mobile e del commissariato effettuano servizi in borghese nell’isolato, non solo per monitorare l’area, ma anche per raccogliere informazioni per le indagini.

Un doppio raid in poco tempo, per seminare il panico in via Josemaria Escrivà. Prima la bomba carta esplosa davanti al portone di terraneo. Poi gli spari contro lo stesso edificio. L’ordigno non aveva provocato feriti. L’obiettivo era seminare il terrore e lanciare un messaggio: possiamo colpire anche qui. E’ lo scenario sul quale lavorano gli investigatori in queste ore. la bomba aveva danneggiato il portone, il muro dell’edificio e un’auto in sosta.

Adesso il quartiere Pianura è sotto ai riflettori della Procura e delle forze dell’ordine. Questa è una zona controllata dagli esponenti dei Marsicano, fedeli alleati degli Esposito e Calone. Sul fronte opposto ci sono i CarilloPerfetto, che nell’ultimo periodo hanno fatto passi avanti. Non solo al rione Cannavino. Nelle ultime ore i poliziotti della squadra mobile e del commissariato hanno ascoltato a lungo le persone, che abitano in via Escrivà. Cercano informazioni in via confidenziale.

La questura ha disposto passaggi frequenti delle Volanti anche nel cuore della notte. Ma qui i gruppi di fuoco si spostano con moto ‘apripista’ ed è difficile intercettarli. Se le forze dell’ordine incrociano una carovana di scooter, i centauri armati fuggono e gli altri vanno incontro alle pattuglie, per farsi fermare. Una cosa è certa, racconta un investigatore esperto: in queste ore prosegue la battaglia sottotraccia tra i Carillo-Perfetto e gli Esposito-Marsicano-Calone. Batterie di scooter si sfidano nella notte.

Salta la tregua tra le cosche nel quartiere di Pianura. L’allarme della Procura spinge le forze dell’ordine a blindare il territorio, per evitare una nuova escalation. Se ne sono accorte le sentinelle di polizia e carabinieri, che notano una sorta di coprifuoco nei rioni popolari.
I gruppi in lotta adesso non escono dal perimetro delle roccaforti: c’è il timore di rappresaglie. Gli inquirenti sospettano che siano stati messi da parte i canali diplomatici. E le paranze siano di nuovo ai ferri corti.

Una dettagliata informativa è stata trasmessa alla procura della Repubblica. Per gli investigatori non è semplice ricostruire gli scenari, dopo l’inchiesta con decine di arresti, che ha disarticolato i due gruppi in lotta. Il 14 luglio 2022 lo Stato ha assestato un duro colpo. Tra i fermati Antonio Carillo, Antonio Calone, Carlo Esposito ed Emanuele Marsicano.

Da quel momento la faida è stata in parte accantonata, per riorganizzare gli organigrammi. Ma ad oggi gli inquirenti non conoscono le ‘nuove leve’. E’ cambiato tutto a Pianura nel giro di poche settimane. Ora sarebbero gli emergenti a sfidarsi in strada. E’ il sospetto delle forze dell’ordine. Dopo una tregua riconosciuta da entrambe le fazioni, per rimettere in sesto le fila. Secondo le ultime informative delle forze dell’ordine, negli ultimi giorni è stata presa di mira una roccaforte dei Marsicano.

Probabilmente i gruppi rivali vogliono approfittare del vuoto di potere. Molte persone sono state arrestate e il gruppo è più debole. Ma non è detta l’ultima parola. Qui basta poco, perché cambi lo scenario. Basta una scarcerazione, degli arresti. Secondo le forze dell’ordine gli Esposito-Marsicano-Calone e i Carillo-Perfetto fanno di tutto per non scendere in guerra. Ma le liti sono dietro l’angolo, a causa della coabitazione forzata.

Basta ricordare che al rione Cannavino abitano quasi uno accanto all’altro. Ecco perché non mancano le scintille e le forze dell’ordine monitorano le palazzine popolari con la massima attenzione. Il 14 luglio del 2022 fu arrestata una trentina di persone. In un colpo solo. Da quel giorno – per settimane – si fermarono tutte le attività. Un duro colpo per le ‘casse’. Ma i due gruppi non hanno mai raggiunto la pace. Anzi. Le tensioni crescenti hanno mandato in fibrillazione l’intero quartiere. Fino alla ‘stesa’ e alla bomba carta contro un edificio in via Josemaria Escrivà. Da quel momento l’attenzione della Procura è massima, come pure la pressione delle forze dell’ordine su Pianura.

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