Colpo alla camorra dell’area nord. Giovanni Bellone, 50 anni, affiliato al potente clan camorristico dei Di Lauro, è stato arrestato a Sassuolo dai carabinieri in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla procura generale di Napoli. L’uomo, da anni residente nella cittadina emiliana, domenica è stato condotto nel carcere di Sant’Anna, dove dovrà scontare una pena di quasi 12 anni per una serie di gravi reati.
Le accuse nei confronti di Bellone sono estremamente pesanti. L’uomo è considerato un elemento chiave all’interno del clan Di Lauro di Secondigliano, noto per il traffico di droga, le estorsioni e altre attività illecite. Il clan gestisce vasti traffici di stupefacenti importati dalla Spagna, armi ed estorsioni, secondo quanto riportato dalle autorità.
Giovanni Bellone, originario di Secondigliano, aveva scelto di trasferirsi a Sassuolo anni fa, durante il periodo in cui tra i Di Lauro e gli Scissionisti era scoppiata la violenta faida per il controllo delle piazze di spaccio. L’uomo era stato precedentemente arrestato nel 2015, insieme ad altre ventisei persone, in seguito a un’operazione coordinata della Direzione distrettuale antimafia di Napoli. In quella circostanza, furono sequestrati 31 chilogrammi di cocaina.
Le accuse a suo carico includono il coinvolgimento in attività criminali aggravate dall’utilizzo di un minorenne, una ragazzina di 14 anni all’epoca dei fatti, impiegata per confezionare, tagliare e consegnare le dosi di stupefacenti. Inoltre, Bellone è accusato di estorsione con il metodo mafioso, legata a una sorta di lotteria fittizia imposta dal clan ai commercianti nel mercatino del Rione Berlingieri di Secondigliano. Tant’è che nell’area nord di Napoli, ancora oggi molti indicano Bellone col soprannome di ‘re della lotteria’.
Il suo coinvolgimento in queste attività illegali ha portato alle accuse di rapina, traffico di sostanze stupefacenti ed estorsione, tutte aggravate dal metodo mafioso. La sua recente cattura a Sassuolo è la conseguenza di una condanna a undici anni, undici mesi e cinque giorni di carcere, segnando un ulteriore passo delle autorità nella lotta contro il crimine organizzato. Dopo le formalità di rito, Bellone è stato associato al carcere Sant’Anna di Modena.