Minacciò il titolare della discoteca ‘C’era una volta in America’ perché non accettò di farlo entrare nel locale senza pagare il biglietto; Francesco Buanno, 38 anni, di Marcianise, è stato condannato a 2 anni di reclusione. Stando a quanto sinora emerso, il giovane con altre persone mai identificate, giunse all’esterno del locale e rivolgendosi al titolare gli urlò: “Torniamo più tardi, vi faremo tremare con le pistole”.
Il motivo era da ricercarsi nel tentativo di entrare nella discoteca senza pagare il prezzo del biglietto. Buanno e gli altri tra l’altro, presero a calci e danneggiarono anche alcune auto parcheggiate davanti l’ingresso del locale. In primo grado il giovane fu condannato a 4 anni. In Appello invece è stato assolto per l’episodio delle auto sfasciate e la pena è stata ridotta a due anni.
Difeso dall’avvocato Pasquale Delisati, Buanno giunse all’esterno della discoteca del capoluogo con l’intenzione di passare la serata nel locale senza sborsare soldi. E’ anche emerso che il gestore del locale, per evitare ulteriori problemi che potessero compromettere la riuscita della serata, diede disposizioni al personale addetto di far entrare i due senza pagare il biglietto.
Ma una volta all’interno, stando a quanto è emerso nel corso del processo, Buanno voleva ulteriori favori, primo tra tutti quello di non pagare la consumazione. Alle insistenze del personale Buanno avrebbe minacciato loro di “rompergli la testa”. Il gestore del locale allora chiese l’intervento degli addetti alla sicurezza.
I buttafuori accompagnarono fuori dal locale i due nonostante le difficoltà perché due giovani si dimenavano. Una volta portati all’esterno del locale i giovani sfogarono la loro rabbia tirando calci e pugni contro alcune auto dei clienti in sosta. Vista la situazione lo stesso gestore dell’epoca (era la serata del 23 novembre del 2008) chiamò la polizia.
Quando però gli agenti giunsero sul posto dei due giovani non c’era più traccia. Si risalì a loro perché quando si allontanarono in sella alla moto, qualcuno annotò il numero della targa. Da quel numero di targa la polizia riuscì a risalire al proprietario della moto. Il gestore effettivamente percepì come reali le minacce di Buanno.
Questo in ragione della sua condotta violenta, consistita nel dimenarsi per non essere allontanato dal locale al cospetto dei buttafuori e l’aver poi danneggiato alcune delle auto in sosta. In particolare colpì il suo atteggiamento nei confronti dei corpulenti addetti alla sicurezza e i calci e pugni alle auto, che indussero il gestore a chiamare in soccorso la polizia di Caserta.