SANTA MARIA CAPUA VETERE – “Una delusione totale. Questo è stato un tentativo di giustizia fai da te prima ancora di conoscere la verità su quanto raccontato da alcuni alunni ai genitori”. Giuseppe Morelli, 55 anni, insegnante di Arte alla scuola media Gallozzi di Santa Maria Capua Vetere, martedì è stato colpito con un pugno al volto da padre di una ragazzina, alunna della scuola. Lui, Morelli, ha avuto soltanto la colpa di trovarsi al momento sbagliato nel punto sbagliato. Non era lui l’indiziato del presunto episodio che ha scatenato le ire e la violenza del gruppo di genitori: l’obiettivo dell’assurdo raid a scuola era infatti un altro insegnante. Morelli stava scendendo dal piano superiore del plesso per ricevere i genitori che erano già agitati al punto tale da aver forzato l’ingresso dell’istituto sbarazzandosi del collaboratore scolastico che si trova all’uscio della scuola.
“Urlavano a voce alta il nome del professore che a loro dire si sarebbe reso autore dei comportamenti scorretti nei confronti di un’alunna: lo cercavano nell’istituto ed erano deciso ad aprire una ad una le porte delle classi pur di trovarlo” ha affermato Morelli. Il professore e vicepreside si trova a casa, in convalescenza, dopo le ferite riportate nell’aggressione. Ha un occhio dolorante. “Non vedo nemmeno bene, mi sono recato dall’oculista a Vairano Patenora per ricevere le prime cure” ha aggiunto. “Vedo annebbiato” afferma. Non ha ancora sporto denuncia, Morelli. “Non ne ho avuto ancora il tempo, lo farò prima di Natale comunque” commenta. E non ha ancora un referto medico con la prognosi. Non si è ancora recato al pronto soccorso preferendo una visita immediata e specifica dall’oculista di fiducia.
“Quanto è accaduto è gravissimo anche perché da quanto emerso alcuni alunni probabilmente con un cellulare, dalla classe, hanno chiamato i genitori per riferire al circostanza a loro dire anomala. Regolamento d’istituto non rispettato, nessuna segnalazione scritta, personale che era in classe che probabilmente non si è accorto che qualcuno degli alunni stesse chiamando con il cellulare o comunque lo stesse utilizzando” elenca Morelli. Quando è stato colpito da uno dei genitori qualche alunno che purtroppo ha assistito alla triste scena, ha urlato: “Ma non è lui”.
Ma il pugno era stato già sferrato e il prof era già caduto a terra sotto gli occhi degli studenti increduli. Morelli era stato avvertito dalla collaboratrice scolastica che alcuni genitori volevano parlare con lui; quando stava scendendo per le scale ha incrociato i genitori. Poi il pugno che lo ha centrato al viso. Ad essere particolarmente agitati erano due uomini. Stando a quanto trapelato da fonti investigative, il comportamento segnalato e addebitato al prof a cui è stata data la caccia sarebbe consistito in qualche frase. “Come sei bellina, come sei carina” il tenore delle parole. “Ti fa male il collo?” avrebbe aggiunto l’anonimo professore scampato ad una caccia all’uomo in cui a farne le spese è stato l’incolpevole Morelli. Intanto il dirigente scolastico Giuseppe Mingione ha sporto denuncia-querela in Procura. Gli investigatori sono al lavoro per risalire all’identità degli aggressori e di chi ha sferrato il pugno a Morelli ma per chiudere il cerchio definitivamente si proverà a ricostruire la composizione dell’intero gruppo composto da circa dieci persone che ha fatto irruzione nella scuola. Resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, violenza privata tra le possibili ipotesi di reato. A chi addebitare tali comportamenti è al momento ancora difficile dirlo con certezza ma gli sviluppi non tarderanno in tal senso ad arrivare.
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