NAPOLI – Erano le sei e 30 della mattina di sabato quando il sostituto procuratore della Procura della Repubblica del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Daniela Pannone, ha chiuso il procedimento per Vittorio Laboriosi. Omicidio preterintenzionale l’ipotesi di reato per il 63enne dopo la morte del 31enne figlio Roberto.
Indagato a piede libero. I carabinieri della Compagnia di Maddaloni gli hanno notificato l’avviso. Il corpo del 31enne è stato trasportato all’Istituto di Medicina legale. La vittima è stata colpita alla spalla durante una lite in famiglia. Così è morto Roberto Laboriosi, dissanguato. Il dramma si è consumato sabato pomeriggio, a Cancello Scalo, a Piazzavecchia alle spalle della stazione ferroviaria. La scena è stata segnata dalla presenza di ambulanze e carabinieri che sono giunti sul luogo della tragedia. La madre del giovane è stata colta da malore. La lama si è conficcata all’altezza della clavicola, a pochi centimetri dalla spalla destra procurando una ferita che gli è stata fatale. Quando i soccorritori sono arrivati, hanno trovato la madre in uno stato di choc accanto al corpo senza vita del figlio, mentre il padre, disperato, non riusciva a capacitarsi di quanto avvenuto.
Al momento dell’arrivo dei carabinieri, il padre è stato subito ascoltato dagli investigatori; quando i carabinieri sono giunti presso la sua abitazione ha ammesso di aver avuto un litigio con il figlio e di averlo colpito ma ha anche aggiunto che non voleva ucciderlo. Ex dipendente del Ministero della Difesa, è stato a lungo ascoltato dal pm. Disperato il maestro Giovanni Pizzo, proprietario della palestra il ‘Guantone d’Oro’ del quartiere Arenaccia a Napoli.
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