Nel Giorno della Memoria, il destino ha portato via uno dei pilastri dell’antifascismo italiano. Bruno Segre, avvocato, partigiano e testimone di uno dei periodi più bui della storia italiana, si è spento a 105 anni. La notizia è stata annunciata dal figlio Spartaco, sottolineando la simbolicità della sua dipartita proprio in una giornata dedicata al ricordo delle vittime dell’Olocausto. Nato a Torino, Bruno Segre ha attraversato gli anni con una determinazione che lo ha reso un’icona dell’antifascismo. Durante gli anni universitari, dal 1937 al 1940, ha avuto l’onore di essere allievo di Luigi Einaudi, laureandosi in legge con una tesi dedicata a Benjamin Constant, il fondatore del liberalismo.
La sua carriera professionale avrebbe potuto essere ancor più luminosa, se non fosse stato per le nefaste leggi razziali che, a causa della sua discendenza ebraica, gli impedirono di esercitare la professione di avvocato. Nonostante questo ostacolo, la sua determinazione non si è mai spezzata. Nel dicembre del 1942, Bruno Segre venne arrestato per disfattismo politico e trascorse oltre tre mesi di reclusione. Nel frattempo, suo padre fu internato in Abruzzo, segnando uno dei tanti drammi vissuti dalle famiglie ebraiche durante quegli anni bui.
Dal 1943 iniziò la sua vita clandestina insieme alla famiglia, dando il via a un periodo di lotta nella Resistenza che lo portò fino alla liberazione dell’Italia. Quest’esperienza segnò profondamente la sua esistenza, forgiando un impegno che avrebbe portato avanti con passione per il resto della sua vita. Dopo la fine della guerra, Bruno Segre abbracciò una nuova fase della sua vita, diventando giornalista e avvocato. Tuttavia, la sua vera missione era quella di essere testimone delle atrocità del passato, un faro di memoria per le generazioni presenti e future. Con la sua scomparsa, l’Italia perde un grande uomo, un simbolo di resilienza e un’icona dell’antifascismo che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del paese. La sua eredità sarà portata avanti da coloro che, ispirati dal suo coraggio, continueranno a lottare per la giustizia e la memoria.