Nella notte scorsa, l’esercito russo ha lanciato un massiccio attacco alle strutture energetiche dell’Ucraina, secondo quanto riportato dal ministro dell’Energia Herman Galushchenko e dai media di Kiev. L’obiettivo dell’attacco, come dichiarato dal ministro, va oltre il semplice danneggiamento delle infrastrutture, mirando a riprodurre il caos causato lo scorso anno e provocare un crollo del sistema energetico del Paese.
Gli impianti di produzione di energia, i sistemi di trasmissione e distribuzione sono stati colpiti e danneggiati nelle regioni orientali, nord-orientali e centrali, causando blackout in diverse aree. Si tratta di un colpo grave per un paese già alle prese con instabilità politica e conflitto militare.In particolare, la situazione alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, è estremamente critica. Durante un attacco missilistico russo nelle prime ore del mattino, la linea aerea esterna che collega la centrale con il sistema energetico unificato dell’Ucraina è stata disconnessa. Petro Kotin, capo della società per l’energia atomica di Kiev Energoatom, ha dichiarato che tale situazione è estremamente pericolosa e minaccia una situazione di emergenza. La possibile interruzione dell’ultima linea di comunicazione con la rete elettrica potrebbe portare la centrale nucleare di Zaporizhzhia in un altro blackout, con conseguenze potenzialmente catastrofiche per la sicurezza nucleare e per l’intera regione.