Terremoto a L’Aquila, 15 anni dopo: la città prova a rialzarsi e sarà capitale italiana della Cultura 2026

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse 27-03-2019 - L'Aquila Cronaca L'Aquila a dieci anni dal terremoto del 2009. Nella foto cantieri nel centro storico Photo Vincenzo Livieri - LaPresse 27-03-2019 L'Aquila (Italy) News The city of L'Aquila, ten years after the 2009 earthquake. In the picture building sites in the old town

Sono passati ormai 15 anni da quella notte fatale del 5 aprile 2009, quando la terra tremò furiosamente sotto i piedi degli aquilani, scuotendo per sempre le fondamenta della città e lasciando un segno indelebile nella storia dell’Abruzzo e dell’Italia intera. Alle 3:32 del mattino, una scossa di magnitudo 6,3 devastò L’Aquila, portando via vite umane e ridisegnando il paesaggio urbano in un istante.

La memoria di quella tragedia, che ha causato la morte di 309 persone tra la città e i paesi circostanti, è ancora viva negli animi di chi ha vissuto quel terribile evento. La città si svegliò una mattina senza più una delle sue gemme più preziose, un gioiello che era il cuore pulsante dell’Abruzzo.

Tra le storie più strazianti, si ricorda quella della Casa dello Studente, dove otto giovani persero la vita, gettando il Paese nell’angoscia e nello sgomento. L’Aquila, un tempo fiorente e vibrante, si trovò improvvisamente a fare i conti con le macerie e la disperazione.

La ricostruzione della città ha affrontato numerose sfide sin dall’inizio, con l’ombra oscura della criminalità organizzata che si è insinuata tra gli appalti milionari per i lavori. Processi e interventi della magistratura hanno segnato gli anni successivi al sisma, rallentando l’opera di ricostruzione.

Solo a partire dal 2015, la situazione ha conosciuto una svolta, con un incremento dei lavori che ha portato all’inaugurazione di chiese restaurate e al graduale ritorno degli abitanti, abbandonando le casette prefabbricate. Tuttavia, la strada verso la completa rinascita è ancora lunga, soprattutto nel centro storico dove i lavori non sono stati ancora portati a termine.

L’annuncio del ministro per la Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ha proclamato L’Aquila Capitale Italiana della Cultura 2026, offre una speranza e un rinnovato slancio per il futuro della città.

Ma la ricostruzione non è stata l’unica sfida affrontata in questi anni: la ricerca di giustizia per le vittime e le famiglie coinvolte ha attraversato numerosi processi e sentenze. Il caso della Commissione Grandi Rischi ha alimentato dibattiti accesi, con sette membri accusati di non aver avvertito tempestivamente la popolazione del pericolo imminente. Sebbene in appello la maggior parte sia stata assolta, la memoria di quella notte continua a sollevare interrogativi sulla preparazione e la reazione delle istituzioni.

Altre battaglie legali sono ancora in corso, come quella relativa al crollo di un condominio in via Campo di Fossa, che ha visto una riduzione dei risarcimenti per le famiglie delle vittime. Una decisione che ha scatenato indignazione e dolore, poiché sembra aggiungere un’altra ingiustizia alla tragedia già vissuta.

Quindici anni dopo il terremoto che ha segnato per sempre il destino dell’Aquila, la città continua la sua lenta marcia verso la rinascita, portando con sé il peso delle ferite del passato e la speranza di un futuro migliore.

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